Una bella e piacevolissima sorpresa. Ho sempre adorato #antonioalbanese per le sue doti comiche e da grande trasformista nello calarsi in mille personaggi diversi tutti estremamente divertenti. Posso ora affermare che anche come scrittore è davvero, davvero bravo. Il suo stile gentile, elegante e molto scorrevole mi ha letteralmente rapita a tal punto che ho voluto riascoltare quest'opera anche in audiolibro perché è lui a leggere. Ragazzi vera poesia. Commovente a tratti e molto realistico anche perché Albanese tratta la storia di un suo parente deportato in un campo di concentramento durante la WWII e della sua storia per tornare a casa. Una vera e propria Odissea dove il nostro Odisseo ne subisce di ogni ma mai il suo animo gentile e i suoi valori lo fanno abbassare al livello dei suoi aguzzini. Consiglio davvero. 📚📚📚📚📚/5
La strada giovane
Ispirato a una storia familiare, La strada giovane è il primo romanzo di Antonio Albanese, che rivela un talento per la narrazione tesa, a tratti drammatica, venata di tenerezza. Nino è un protagonista struggente e vero, di cui è impossibile non innamorarsi.
«Addentandolo, Nino non riuscì più a trattenere il pianto, perché quello, per quanto secco, era pane vero, il primo che mangiava da settimane, da mesi, da prima di finire internato. Non sapeva ancora di casa, quel pane, ma almeno non sapeva di cenere.»
«È un omaggio ai ragazzi, alla loro forza, al loro potenziale ignorato. Non spaventatevi davanti alle porte chiuse. Apritele.» - Antonio Albanese, La Lettura
«E si capisce, leggendo questo libro, anche qualcosa di più del teatro di Antonio, il suo teatro comico dalla fisicità straripante, nel quale nessuna parola ha il diritto di rimanere in scena se non diventa corpo.» - Michele Serra, Robinson
«Tensione, drammaticità e tenerezza convivono nel primo romanzo di Antonio Albanese.» - Ansa
Nino, giovane panettiere siciliano, viene catturato dopo l'8 settembre. Dell'armistizio non ha capito granché, credeva che i tedeschi lo rispedissero a casa dalla sua famiglia, nelle Madonie, invece quel treno lo ha portato in un campo di prigionia in Austria, a patire fame, freddo e paura. Nino è un IMI, un internato militare, senza nemmeno i diritti di un prigioniero. Qualche conforto gli viene dall'amicizia con Lorenzo, un giovane toscano colto e spigliato, che con lui lavora nelle cucine governate dal Piemontese, un gigantesco macellaio. Insieme, i tre colgono l'occasione dello scompiglio per i festeggiamenti di capodanno del '44 per fuggire. Ma fuori il freddo, la fame e la paura non mordono meno: orientarsi non è semplice, trovare cibo e riparo è un'impresa, e la gente è terrorizzata e feroce. La Sicilia sembra irraggiungibile e Nino lascia sul terreno, chilometro dopo chilometro, innocenza e giovinezza. Eppure, a sorreggerlo nel suo interminabile viaggio attraverso i territori occupati dai nazisti, dove combattono le bande partigiane e continuano i bombardamenti, e poi nella devastazione di un Sud martoriato dall'avanzata degli Alleati, c'è il ricordo della bellezza, il calore degli affetti. Mentre si nutre con le lumache rosse che emergono dal terreno dopo la pioggia, emergono anche le sue memorie: la festa del Santo a Ferragosto, il profumo di burro e vaniglia dei biscotti preparati dal padre, il sapore dei babaluci in umido, l'emozione della Targa Florio, la celebre corsa automobilistica. E il calore dei baci di Maria Assunta che, forse, lo sta ancora aspettando e che lui desidera riabbracciare a ogni costo.
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Anno edizione:2025

La strada giovane
“Tutti avevano paura di tutti. E l'unico rimedio contro la paura, evidentemente, era sparare. Forse avrebbe dovuto mettersi a sparare pure lui, pensò Nino. Forse, se fosse stato più bravo a sparare, sarebbe già stato a casa.” Antonio Albanese, noto attore e regista, si è ispirato ai racconti d'infanzia dello zio Nino che durante la Seconda Guerra Mondiale è stato internato come soldato italiano in un campo di prigionia nazista in Austria. Dopo essere riuscito a scappare si trovò a camminare per migliaia di km per poter ritornare a Petralia Soprana, un piccolo paese montano della Sicilia. Nino, il protagonista di questa intensa, drammatica e tenera storia è un giovane alto e biondo tanto da sembrare un tedesco, cosa che gli procurerà diverse disavventure, ma soprattutto è un uomo di pace, che non ha mai fatto del male a nessuno e che desidera ardentemente tornare a casa dalla propria famiglia, dalla propria moglie. La strada è lunga e irta di ostacoli, di tutto si deve aver paura, di chi ci si può fidare? Eppure lui ce la fa, non demorde, conosce la fame, la paura, la morte, ma non si arrende. Il viaggio è una metafora della vita, leggendo questo libro non possiamo non pensare a “la tregua” di Primo Levi o a Ulisse che desidera ardentemente fare ritorno a Itaca, eroi che cercano solo di tornare a casa perché casa è pace, serenità, affetti. Un libro, e già il titolo ce lo ricorda, ispirato ai giovani, perché nelle difficoltà non si pensi mai di mollare, non si pensi mai di perdere la speranza.


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