Allora, a lettura ultimata così a bruciapelo posso dire che il libro mi è piaciuto con dei "ma". Mi è piaciuto il metodo di Vance di costruire un'accusa apparentemente ben fondata sui vari sospetti, per poi demolirla un momento dopo portando Markham verso la verità tentando di fargliela accettare con il minor "trauma", possibile..mi è piaciuto proprio perchè ha voluto dimostrare che il presunto colpevole può anche essere innocente a discapito di alibi deboli, moventi credibili e indizi che sembrano incastrarlo. All'inizio il modo di fare di Vance mi piaceva, qualche battutina, un po' spocchioso..però a lungo andare rischia di scatenare nel lettore l'effetto opposto e diventare un po'odioso. Un po' eccessiva la glorificazione che Van Dine fa del suo personaggio e l'ego di Vance purtroppo si fa sentire forse un po' troppo. Insomma, capisco che sia il protagonista ma praticamente sembra trattare tutti come poveri dementi -_- più di una volta mi sono infastidita io per il povero Markham. Per finire, lo stile: la lettura scorre abbastanza bene, ma ho trovato dei punti eccessivamente prolissi o eccessivamente..divaganti? Si dice? Di nuovo, stavo soffrendo con Markham perchè Mr Vance divagava in metafore, paragoni e affini. Tre stelline perchè comunque la lettura è stata piacevole, ma l'atteggiamento di Vance decisamente meno.
