Lo straniero nemico e fratello. Letteratura italiana e Grande Guerra
La Prima guerra mondiale, passaggio d'epoca che ha diviso in profondità il mondo di prima dal mondo di dopo, ha segnato in maniera indelebile anche la letteratura, riuscendo ad essere il porto sepolto per i tanti che non fecero ritorno e un autentico spartiacque per chi, uscito incolume dall'inferno delle trincee, non poté riadattarsi ad una esistenza inevitabilmente mediocre. I poeti hanno partecipato alla guerra e la guerra è penetrata nelle loro pagine. Le forme della scrittura (dai taccuini alle memorie, dalle poesie ai racconti e ai romanzi, dalle commedie agli interventi giornalistici e alle lettere private), la distanza dal fronte dei letterati e delle loro opere (scritte in trincea, ma anche nelle retrovie o nelle città dove gli echi del conflitto giungevano attutiti), i tempi di elaborazione dei singoli testi (dalla scrittura "in diretta", tra 1915 e 1918, alla riemersione del tema bellico, in più riposata memoria, nella letteratura del Novecento), il tema del rapporto tra i soldati italiani e il "nemico": sono questi i nodi storico-critici che il volume affronta, proponendo - per la prima volta - un panorama completo sull'argomento, ideale introduzione allo studio della letteratura della Grande Guerra.
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Anno edizione:2013
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