Opera decisamente femminista (nell’accezione migliore del termine, beninteso), affronta tematiche importanti come l’affermazione della donna contro le leggi dell’uomo scritte esclusivamente per l’uomo. Ed è in questo contesto che la figura della strega si impone come autodeterminazione della donna che, in profonda armonia con la natura, esprime la propria personalità e libertà di espressione, svincolata dalle catene impostele attraverso una sottomissione tanto fisica quanto psicologica (basti pensare al caso di Giovanna la pazza, bollata come tale solo perché anticonformista e non disposta a sottostare alle convenzioni dell’epoca). Il romanzo, scritto molto bene, narra una vicenda a suo modo divertente, ma che porta a riflettere sulle dinamiche tra i due sessi in cui quello ‘debole’ viene in qualche maniera vessato in quanto tale e per questo motivo giudicato negativamente se cerca di prevalere e far valere le sue ragioni (vedi la scena all’interno della sala convegni tra i due amanti/avversari). Beatrice, la protagonista, rappresenta pienamente uno spirito femminile indipendente, autosufficiente e in grado di cavarsela da sola, unitamente all’utilizzo di un’ironia che denota la sua vasta conoscenza della natura umana, maturata nell’arco di anni. Molti anni…La parte che ho preferito, però, è quella ambientata qualche secolo prima in cui la giovane strega incarna perfettamente quanto già detto in precedenza senza i veli e gli schermi deformanti imposti dall’epoca contemporanea. Bella anche la conclusione in cui le due linee temporali trovano una soddisfacente sintesi. Per quanto riguarda la stesura iniziale della sola Daniela Piegai, non ho trovato sostanziali differenze rispetto alla versione rivista e scritta a quattro mani con Nicoletta Vallorani. Di quest’ultima, invece, mi è piaciuto molto il racconto finale che, seppur concordando sul fatto di non includerlo nel romanzo principale, meriterebbe uno sviluppo, quanto meno, in un romanzo, anche breve.
Strega di sera bel tempo si spera
Fantascienza - romanzo (170 pagine) - Il «Sacro Graal» della fantascienza femminista italiana. Una vicenda che sfugge beffarda a tentativi di definizione, ineffabile e inafferrabile. Perduto per quasi quarant'anni, il romanzo scritto a quattro mani dalle due più importanti autrici italiane di fantascienza, Daniela Piegai e Nicoletta Vallorani, è tornato alla luce, e viene presentato per la prima volta, revisionato e modificato dalle due autrici. Tra gli Appennini del Cinquecento e la “Milano da bere” degli Anni Ottanta si rincorrono le vicende di due “streghe”, due donne consapevoli e indipendenti, artefici del proprio destino. “Ed ecco allora che l’oscura minaccia “Tremate, tremate, le streghe son tornate” diviene, con rovesciamento di registro, l’allegria scanzonata di “Strega di sera bel tempo si spera”, in una vicenda che sfugge beffarda a tentativi di definizione, che non appartiene a un genere codificato, che si rivela ineffabile e inafferrabile” (dall'introduzione di Laura Coci). Daniela Piegai, nata e cresciuta in Toscana, è una delle autrici italiane di fantascienza più rappresentative. Come giornalista ha lavorato per Paese Sera e per ANSA; negli ultimi anni si è dedicata all’attività di pittrice. Autrice di numerosissimi racconti, ha pubblicato sei romanzi e diversi romanzi brevi. Tra le opere più note Parola di alieno (Nord 1978), Ballata per Lima (Nord 1980), Nel segno della luna bianca (con Lino Aldani, Nord 1985). Gran parte della sua produzione è tuttora inedita. Delos Digital ha iniziato a proporre le sue opere a partire dal romanzo Il mondo non è nostro uscito nel 2022 in questa collana. Nicoletta Vallorani, marchigiana, ma vive a Milano da oltre trent’anni, dove insegna Letteratura inglese all’Università degli Studi di Milano Statale. Ha esordito vincendo il Premio Urania 1992 con il romanzo Il cuore finto di DR (Urania, Mondadori 1993). Sempre nella collana mondadoriana è poi apparso il seguito, dal titolo DReam Box (1997). Alla scrittura di opere per adulti ha poi affiancato anche quella di romanzi per bambini. Tra i suoi titoli da citare ci sono Dentro la notte e ciao (Granata Press, 1995), La fidanzata di Zorro (Marcos y Marcos, 1996), Cuore meticcio (Marcos y Marcos, 1998), Le sorelle sciacallo (DeriveApprodi, 1999), Come una balena (Salani, 2000), Eva (Einaudi, 2002) e Visto dal cielo (Einaudi, 2004). Le madri cattive, romanzo pubblicato da Salani nel 2011, si è aggiudicato li Premio Maria Teresa Di Lascia nel 2012. Suoi racconti sono apparsi nelle antologie di Delos Digital Materia oscura (2017) e Altri futuri (2019). È tradotta in Francia da Gallimard e in Inghilterra da Troubador Publishing.
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giovanni 30 dicembre 2024DONNE LIBERE
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