Sono essenzialmente due gli elementi più “inquietanti” di questo romanzo: l’isola sperduta dal passato misterioso e la miniatura dell’hotel con tanto di ospiti-personaggi in stile “casa di Barbie” che diviene ben presto riproduzione degli omicidi stessi. A differenza del primo volume della duologia nel quale erano centrali gli enigmi risolti da Edie, qui il focus si focalizza sui personaggi e sulle dinamiche familiari che muovono le redini dell’intera trama. Personalmente ho trovato l’idea di nascondere la verità nei cracker di Natale davvero originale anche se avrei preferito vedere più iniziativa da parte di Edie o comunque più azione, invece, almeno per quanto riguarda il primo 25% del romanzo, appare piuttosto lentino e scarso di eventi. Lo stile della prosa è fluido e scorrevole, soprattutto da metà in poi diviene più incalzante e si è curiosi di scoprire il volto del misterioso assassino che sembra voler vendicarsi di qualcosa che ha subìto in passato. Nel complesso si tratta di un romanzo piacevole e ben strutturato, ma, secondo me, non “bello” e accattivante quanto il primo.
