Superficie

Oliver Norek riesce magistralmente a coniugare una verosimile psicologia dei personaggi, una trama ed uno svolgimento delle indagini ineccepibili, e la giusta dose di azione. Ogni pagina si legge con la sensazione che alla prossima accadrà qualcosa, le sorprese ed i colpi di scena si susseguono e tengono incollati il lettore, e vorresti che l'avventura della capitana Chastain non finisse.

Un giallo classico, ma particolare. Con un incipit che ti cattura. La storia sembra andare in una direzione e invece prende una strada diversa. Si svolgerà a Parigi si pensa. No ci si trasferisce nella campagna a sud della metropoli. Sei i “tranquilli” comuni ove la quiete è stravolta dall’arrivo dell’ispettrice Noemie Chastain. O quello che resta di lei dopo la sparatoria in cui è coinvolta nel corso di un’operazione antidroga. Il mistero da risolvere è un cold case. Tre bambini scomparsi 25 anni prima. Lei è costretta a diventare un misto tra Horatio Caine di CSI e Sherlock Holmes. Tecnologia e metodo d’indagine deduttivo si mischiano. C’è tensione piacevole nella lettura anche se non tutte le vicende riguardano il caso in sé, che pure di suspense ne crea. E parecchia. La scrittura è precisa, ma naturale e non annoia per nulla. Anzi. Le personalità dei protagonisti emergono dalle azioni e dai dialoghi. Mai con con spiegoni didascalici. Come nei migliori gialli il caso si chiude e si riapre per l’acume dell’ispettrice, che non si accontenta delle apparenze, ma sa leggere il non detto nelle confessioni rese dai colpevoli. Una notevole sorpresa questo romanzo giallo.

Bella conferma di questo autore francese (ex poliziotto) che avevo conosciuto e apprezzato molto con "Il pesatore di anime". Ho ritrovato tutti gli elementi che avevo apprezzato nel mio primo incontro con Olivier Norek. Una scrittura scorrevole, una trama ricca, una attenta costruzione dei personaggi (tutti e non solo la protagonista). Un chiusura in bilico fino alle ultime pagine. Senza svelare la trama qui si narra della capitana della squadra antidroga di Parigi - Noémie Chastain - che rimane gravemente ferita e sfigurata durante l'operazione di cattura di un pericoloso trafficante. Oltre ai danni fisici e alla difficoltà di convivere con un volto distrutto, vi sono traumi psicologici e il dolore di essere respinta dal "Bastione" per il suo aspetto e per la sopravvenuta instabilità. Viene affidata allo psichiatra Melchior e trasferita in uno sperduto distretto poliziesco periferico con la scusa di valutarne la chiusura (Avalone nell'Aveyron). Noémie faticherà a inserirsi nel nuovo contesto ma presto dovrà affrontare un cold - case (la scomparsa di tre bambini nel lontano 1994 quando il paese è stato sommerso per far posto ad una diga che ha dato lavoro alla popolazione) che ne riproporrà tutte le caratteristiche poliziesche, con una nuova consapevolezza. La sua determinazione ed il suo intuito verranno alla fine premiati in un crescendo di scoperte e di colpi di scena. Apprezzabile come thriller ma soprattutto come esplorazione della apparente tranquillità della provincia che può nascondere segreti e delitti. Un mood molto francese che rimanda, in qualche modo, a Simenon. Qui però si afferma anche il ritmo e l'azione corale con personaggi che affiancano No (come preferisce farsi chiamare dopo la ferita sul viso e lo sgretolarsi dei rapporti affettivi e professionali) in modo molto efficace. Bella trama e ottimo ritmo. Ho preferito "Il pesatore di anime" ma mi sembra coretto assegnare comunque 4 stelle. Ottima lettura e non solo relax.