Supersaurio

Meryem ha venticinque anni, lavora in un supermercato della catena Supersaurio (la più grande delle isole Canarie) e ha un talento speciale: sopravvivere. Sul lavoro si mimetizza, nella vita non contesta mai nulla e nei momenti liberi sfoga le sue frustrazioni scrivendo fanfiction in cui mescola personaggi di Harry Potter, Twilight e i suoi colleghi d’ufficio. Ogni giorno si ripete che quell’azienda non è il suo destino, ma il pensiero di restare lì per sempre, in fondo, fa meno paura di un incerto futuro. Supersaurio è un romanzo che, dietro una patina ironica e apparentemente leggera, racconta molto di più. È una rivincita per gli adolescenti “sfigati”, un manifesto della generazione cresciuta negli anni 2000, in un mondo adulto fatto di precarietà, alienazione lavorativa e continua inadeguatezza. El Mehdati ha una voce tagliente, dissacrante, profondamente consapevole. Racconta debolezze e fragilità senza edulcorarle, con un’ironia che non fa sconti e una lucidità che spesso fa male. Il romanzo si muove tra i corridoi dell’ufficio, ma va molto oltre: parla di invisibilità, rabbia e aspirazioni bruciate. Mi sono divertita a leggerlo, ma soprattutto mi ci sono riconosciuta. Uno di quei libri che ti fanno ridere per non piangere, perché immedesimarsi é questione di un attimo.