«Supremum mentis desiderium». La mediazione bonaventuriana nel neoplatonismo di Niccolò Cusano
Nella sua ultima opera Niccolò Cusano delinea il “vertice della contemplazione” come quella felicità che sola è in grado di saziare il “desiderio supremo della mente”. Riconsiderando in questa luce il cammino speculativo del filosofo, appare chiaro come la sua riflessione affondi le proprie radici nel terreno sempre vivo del pensiero medievale di ascendenza più schiettamente platonica. Il volume propone un confronto ampio tra il pensiero di Cusano e quello di Bonaventura da Bagnoregio, al quale si intende restituire il ruolo di autorità di primaria importanza per la teoresi del filosofo tedesco. Dal Maestro francescano, Cusano riprende in particolare la centralità della tematica del “desiderio”, attraverso la quale viene delineato un approccio alla questione trinitaria che dischiude la ricchezza di una ontologia basata sul concetto dirompente di “infinito” e alternativa rispetto a quella incentrata sulla nozione di “sostanza”. Una ontologia che attesta della fecondità del pensiero dei due autori per la filosofia e la teologia contemporanee. Il volume è arricchito da un’ampia appendice in cui sono riportate le occorrenze bonaventuriane nell’opera di Cusano.
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Anno edizione:2023
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