Un'esperienza estrema, senza appigli e punti di riferimento consueti per cui occorre lasciarsi andare e non cercare di anticipare gli eventi né farsi aspettative. Crudo e scritto in un modo discontinuo e destabilizzante. Una volta che ci si abitua alle scelte stilistiche la storia scorre via veloce, ti tiene incollato per la curiosità di sapere come va a finire dopo, come si arriva al momento del disastro preannunciato nelle prime righe. Come in ogni suo lavoro, unico nel suo genere.
Survivor
Tender Branson, ultimo sopravvissuto di una bizzarra setta religiosa americana, narra la sua storia alla scatola nera di un aereo che sta precipitando nell’oceano. In un crescendo delirante ci racconta la sua vita all’interno della comunità di adepti e le sue stravaganti attività lavorative. Le sue vicende raggiungono il culmine quando, dopo il suicidio di massa di tutti gli altri membri della setta, Tender assurge al ruolo di messia mediatico, seguitissimo profeta televisivo e autore di futili bestsellers. Ma le cose si mettono male nel momento in cui si scopre che gli altri seguaci sono stati in realtà assassinati, e che il fratello di Tender, Adam, è ancora vivo. Tender è dunque un serial killer? O lo è Adam? E sarà ancora possibile una vita “normale”? Dalla penna di Palahniuk, una commedia nera incalzante, stralunata e crudissima sulle follie della società contemporanea.
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Anno edizione:2025
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Ilaria pignalosa 06 maggio 2016
Con il suo stile asciutto, veloce e quasi claustrofobico, in "Survivor" troviamo un Palahniuk che si divete a sbeffeggiare una società edonista, dipendente da tutto ciò che è futiole e capace di inglobare il singolo individuo fino ad annullarlo. "Una critica ad una società disgregante e alienante", come campeggia in copertina accanto al suo nome. Già, ma questo romanzo è molto di più. E' una finestra spalancata all'improvviso sul mercato in cui, quotidianamente, la religione viene svenduta, i valori derisi, l'individuo indottrinato e reso schiavo. Non ci sono perbenismi ed ipocrisie, solo un irrefrenabile e incontrollabile count down verso la fine, la dissoluzione. Persino le pagine ed i capitoli sono numerati in un progressivo conto alla rovescia, scandito dalla narrazione di Tender Branson, sfuggito al suicidio collettivo dei membri della setta religiosa di cui è l'unico sopravvissuto e poi coinvolto in un'enorme e paradossale operazione mediatica che lo renderà un pupazzo, una marionetta.
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Silvia Rusu 02 ottobre 2014
E' semplicemente una trama che si sviluppa in continuazione senza fermarsi, il protagonista è statico e passivo, facendosi trascinare dagli avvenimenti della vita e dalla sua particolare situazione come in un vortice. Scritto molto bene come sempre è affascinante e quasi "malato"come libro; più che in altre occasioni si accanisce contro l'alienazione propria della società americana che non valuta gli individui per ciò che sono ma per ciò che rappresentano agli occhi degli altri. Meraviglia.
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