Nel XV secolo i Turchi ottomani combatterono in Albania una più lunghe e sanguinose guerre che la storia registri. Al seguito di un capo irriducibile, il leggendario generale Scanderbeg, il cui vero nome era Giorgio Castriota, gli Albanesi difesero strenuamente, per oltre trent'anni, la propria libertà dalle periodiche invasioni di un nemico più potente e organizzato. La capitale dell'Albania occupata, la cittadella di Kruja, sottoposta a un assedio estenuante, divenne il simbolo della resistenza albanese: davanti alle sue mura invalicabili l'esercito turco è costretto a fermarsi ogni volta, stremato dal caldo torrido, fiaccato dall'attesa e sopraffatto dall'umiliazione e dall'angoscia, perché di nuovo l'autunno si avvicina e il frastuono dei "tamburi della pioggia" sta per segnare la fine di ogni speranza di vittoria. Nella filigrana di queste pagine intense, che narrano una storia del XV secolo, il lettore può scorgere le ombre di più recenti vicende e conflitti che hanno colpito l'Albania, istituendo quel proficuo rapporto tra passato e presente che rimane il sigillo della migliore tradizione del romanzo storico.
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Anno edizione:2008
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