Tempi eccitanti

Esordio brillante dal punto di vista della scrittura che ho trovato scorrevole e coinvolgente. Il personaggio meglio riuscito è la protagonista che risulta cinica, egoista e alienata (come piace a me), un mix tra la protagonista del mio anno di riposo e oblio e Francis di Parlarne tra amici. Peccato che il resto sia tutto costruito su stereotipi e l’ambientazione particolare che non apporta niente in più, poteva essere ambientato ovunque e il risultato sarebbe stato lo stesso.

“Non importa se un fatto è buono o cattivo, pensavo. Non ci pensi più quando sono tutti d'accordo. Il loro consenso lo rende vero, e la verità ti tiene al sicuro. […]Sapevo che più tardi avrei riconfezionato quel pensiero spacciandolo per mio e lo avrei mandato a Julian. Stare al passo con tutti e due era impegnativo, ma le loro somiglianze facevano sì che l'impresa potesse godere di una certa economia di scala. Non solo potevo regalare le mie osservazioni a entrambi, usandole due volte, ma loro si godevano i doni reciproci senza sapere a chi li avevo rubati. […]«[…] hai mai avuto paura di dire “mi dispiace”?». Mi ha risposto di sì. Se non avevi paura, allora forse non ti dispiaceva. «E come si fa?». «Non bisogna dire tutto. Di solo quello di cui sei sicura».Non le ho chiesto cosa potevi dire se non eri sicura di niente.” Tempi Eccitanti, Naoise Dolan ~ Atlantide Sono “tempi eccitanti” quelli che scandiscono la relazione tra l’anaffettivo Julian e la borderline Ava; una simbiosi del disturbo che ammette l’esperienza quale atto di esistenza. Nemmeno l’amore vero di Edith per Ava è in grado di scalfire il mutuo soccorso dei protagonisti, nei quali è vigile la coscienza del proprio status di dipendenza emotiva. Una lettura poco dinamica e coinvolgente, ben lontana dallo stile di Sally Rooney.

Ho trovato questa lettura piacevole e spassosa. Ottimo per chi ha il blocco del lettore e vuole dedicarsi ad un libro semplice ma anche originale.