E' il capolavoro di Perutz, insieme a "Il Giuda di Leonardo" e ai racconti "Di notte sotto il ponte di pietra". Libro intenso e singolare. Poco si respira, in questo romanzo, dell'Austria in declino, e molto si assorbe della Slavia. Ma l'ambiente esterno è coperto da una fitta nebbia emanata da un oscuro desiderio di vendetta. E' questo fosco volere che tiene in piedi la narrazione e che vela lo sguardo del protagonista. Egli agisce in base a un ricordo amaro. Ma quando la realtà gli si mostra, ecco che quel desiderio scompare, e insieme ad esso anche quella coltre di nebbia che copre il mondo. La realtà è diversa: riserva sorprese e delusioni. Quel desiderio di vendetta non verrà appagato: il perfido carnefice: l'aguzzino senza pietà: l'algido militare: il bieco funzionario hanno lasciato il posto a un anziano signore che ispira solo pietà umana. Non vi è morale in Perutz, né ombra di psicologismi. Solo un desiderio che divora il personaggio dall'interno, come una larva parassita mangia le carni del suo ignaro ospite. Difficile non richiamare alla mente, leggendo queste pagine, il Barnabo di Buzzati. Anche qui, come con Don Giovanni, ci troviamo di fronte a un mito letterario.
Tempo di spettri
In quegli anni e in quei luoghi dove tutti avevano «paura perfino della loro ombra», quando la turbinosità spettrale degli eventi raggiunse lapice, nella Russia dove i bolscevichi da poco erano al potere e dove tutti sospettavano di tutti, si avvia la catena inesorabile dei fatti raccontati in questo romanzo. Allinterno di una generale caccia alluomo, seguiamo la caccia di un singolo da parte di un singolo, una partita segreta, incalzante, ossessiva. Dalla Russia alla Turchia, alla Francia, allItalia, a Vienna continua a rotolare linvisibile «melina» di cui parla una canzone. E nessuno sa dove finirà. Intanto cadono vittime inconsapevoli sulla strada dellinseguitore, che le guarda appena, perché fissa nella mente ha limmagine della sua preda, «che attraversava la vita col frustino in mano, azzimato e sporco di sangue, lassassino profumato».
«Della parola genio si è abusato a lungo, sino a farle perdere senso e valore, altrimenti avrei definito questo libro semplicemente geniale» scrisse Ian Fleming a Perutz a proposito di Tempo di spettri. Linventore di James Bond vi aveva subito riconosciuto la prova magistrale di unarte del suspense spinta allestremo. Ma cera anche qualcosa di più: in questo romanzo, che si presenta come una pura, sinistra scansione di eventi, un metafisico fuoco fatuo li accompagna tutti, senza mai essere nominato, sfuggente e sovrano.
Tempo di spettri apparve per la prima volta a puntate nel 1928 su un giornale berlinese e fu subito accolto da uno strepitoso successo.
-
Autore:
-
Traduttore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:1992
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it