Un po’ deludente rispetto a Spatriati
Ternitti
Una storia di redenzione e d'amore, intima e civile, dove la denuncia e lo stupore si reggono insieme. Mimí Orlando ha quindici anni quando è costretta ad abbandonare la sua casa e la sua terra. L'anno è il 1975 e la famiglia di Mimí parte dal Salento verso la Svizzera, inseguendo un sogno di prosperità che si trasformerà però in incubo. In Svizzera ci sono le fabbriche, dove si lavora un materiale adatto a mille utilizzi, le cui minuscole fibre si infilano nei polmoni e col tempo li distruggono. In Svizzera Mimí scopre il freddo, che gela le dita e l'anima, ma anche l'amore, tra i capannoni dove i tanti emigrati trovano rifugio. Vent'anni piú tardi torna in Puglia, ormai madre sola, determinata e orgogliosa, ingorda di quella gioventú che la vita le ha negato, a lottare contro i fantasmi del passato, assistita dalle voci degli antenati e dal coraggio di continuare a immaginare un futuro migliore. Con una lingua impastata di terra anche quando alza gli occhi al cielo, Desiati dà vita a un romanzo in cui le cose semplici brillano di un'intensità che brucia e riscalda. «Desiati sviluppa un racconto di folgorazione visionaria intorno ai grandi temi della vita. La protagonista, Domenica Orlando, detta Mimí, entra nel novero dei personaggi femminili piú significativi della nostra recente narrativa» (Alberto Asor Rosa).
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2023
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Vale 24 agosto 2022
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MARCO CALABRESI 29 dicembre 2011
Un bel libro..è piacevole da leggere ed a tratti divertente. Ho letto tutti gli altri 5 finalisti al premio strega e credo che poteva anche aver miglior fortuna anche se credo che l'autore avrà altre numerose occasioni, se riuscirà a mantenere uno stile così leggero, ma allo stesso tempo intenso, nel raccontare storie importanti.
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GIULIO VOLPI 29 agosto 2011
Mi è piaciuto questo libro di Desiati e onore al merito dell'autore che scopro essere davvero giovanissimo (...classe '77!) ma con uno stile asciutto e preciso e, soprattutto, con una piacevole padronanza lessicale. La protagonista, Mimì, affascina per la sua bellezza e il suo carattere ribelle, il fratello strappa più di qualche sorriso nelle sue crisi di demenza alcolica e nel complesso la storia coinvolge e appassiona. Il finale a lieto fine è senz'altro gradito in un periodo in cui molti lettori nutrono il desiderio di rilassarsi più che di incupirsi.
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