I tessitori
In questo dramma politico-sociale, Hauptmann racconta la rivolta dei tessitori in Slesia nella prima metà dell’800, descrivendo la terribile miseria in cui versavano e la dura lotta per la sopravvivenza, che portarono alcuni a rassegnarsi passivamente, attendendo la morte come un’amica, altri a rivoltarsi ai fabbricanti e a commettere atti di violenza al fine di garantirsi un’esistenza migliore. “Un vero fabbricante tiene sotto di sé due-trecento tessitori con la semplicità con cui beve un uovo fresco. Non lascia loro nemmeno un paio di ossa da rosicchiare. Una creatura siffatta ha quattro stomaci come una vacca e zanne affilate come quelle di un lupo (…)”. In quest’opera fondamentale del teatro naturalistico tedesco, tanto da essere ritenuta eversiva e pericolosa per la stabilità morale e sociale, lo sguardo disincantato dell’autore pone al centro la massa, donne, uomini e bambini pallidi, emaciati, perennemente affamati, la cui condizione si staglia in aperto contrasto con la cricca dei fabbricanti, circondati dal lusso e adagiati in un benessere a cui per nulla al mondo intendono rinunciare. Un’aspra critica alla tirannia che porta all’annientamento di ogni senso di umanità e di coscienza.
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Anno edizione:2019
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