Tissues (Limited Red Vinyl)

Tissues è il nuovo lavoro di Pan Daijing, artista cinese di stanza a Berlino. Pensata come una rappresentazione in cinque parti, l’opera – in tutti i sensi – viene riassunta dal punto di vista sonoro a un continuum nel quale si perde ogni segmentazione. Le voci di quattro cantanti – un controtenore, un soprano, un mezzosoprano e la stessa Daijing – seguono un libretto scritto dall’artista, mescolando antico e moderno cinese, e andando via via soccombendo alla destrutturazione sonica. Proprio questo dialogo tra la voce e la musica è – da sempre, diremmo, vedasi Jade 玉观音 (2021) – il cuore delle riflessioni artistiche di Daijing: nel solco di maestri del calibro di Robert Ashley, si dipana un’ora di musica complessa che, nonostante sia privata delle componenti visuali dello spettacolo dal vivo, offre molti spunti di riflessione. Dov’è il confine tra l’utilizzo della voce e la natura della stessa? Nel dispiegarsi di questi tessuti sonori (e i tessuti sono, volutamente, sia quelli che, filati, formano un abito sia quelli, vivi, che compongono un corpo umano) le voci dell’opera vengono sommerse dal ribollire industriale degli oscillatori, quasi soccombono e si tramutano in grida disumane; poi, piano e inesorabilmente, riprendono candore, quasi umanità, mentre l’elettronica si sposta – sempre ingombrante, ma non più minacciosa – sullo sfondo.