Le tombe di Whitechapel

Dopo essere rimasta affascinata dal primo libro dell'autrice, ho deciso di acquistare anche questo. La storia narrata è molto interessante; la narrativa è accurata e coinvolgente, da far suscitare sempre al lettore quella fame di sapere cosa sussegue. A mio parere, non raggiune il livello del romanzo precedente, ma è indubbio che sia un racconto davvero ben fatto anche questo.

Dopo che il primo romanzo non mi aveva particolarmente entusiasmato, questo secondo libro della Claire Evans invece mi ha sorpreso positivamente: per prima cosa è ambientato in contemporanea col primo e ha alcuni personaggi in comune (Obediah Pincott, emigrato di origini ucraine che comanda il malaffare a Whitechapel) e in alcune scene, il protagonista si ritrova a sentire il pianto di un neonato nel covo di Pincott (tema presente nel primo libro). Cage Lackmann è infatti un avvocato che lavora, controvoglia per dei furfanti, poiché da giovane gli furono pagati gli studi proprio per questo scopo. Cage non è proprio uno stinco di santo, ma questa volta decide di fare la cosa giusta e si impegna per scagionare un uomo innocente che già salvò una volta. Davvero bello, letto in pochissimo tempo e assai superiore al primo.

Claire Evans Le tombe di Whitechapel Giallo storico ambientato nella Londra vittoriana del 1882, questo romanzo ha la struttura piuttosto classica dell'investigatore per caso che deve risolvere due omicidi avvenuti a cinque anni di distanza l'uno dall'altro. Senza stare a dilungarmi sulla trama, che si trova online, direi che il romanzo per me è stato una mezza delusione. La trama aveva ottime potenzialità, ma il tono usato dall'autrice si coniuga male con l'ambientazione e le atmosfere che ci si aspetterebbe da un romanzo che si svolge in epoca vittoriana; è quasi giornalistico, pur essendo narrato in prima persona. I personaggi sono molto superficiali, in particolare quelli femminili. Sono stereotipi. L'avvocato famoso con un segreto doloroso e povero in canna; la madre attrice teatrale melodrammatica e concentrata su se stessa; Emma che è poco più di una macchietta di contorno quando il suo ruolo per lo sviluppo di Cage sarebbe stato invece fondamentale... Il rapporto tra Emma e Cage stesso è qualcosa di illeggibile. La trama è sconclusionata, ci sono diverse sottotrame che vengono appena accennate, fanno da contorno ma poi, di fatto, non servono a niente. Agghiacciante per la sua superficialità l'ultima scena tra Cage e Obediah, per chi ha letto capirà qual è. Avevo letto moltissime recensioni positive su questo libro, ma a me francamente non ha lasciato nulla e anzi, mi ha fatto storcere il naso in diversi punti sia per la banalità di alcuni espedienti, che erano chiaro esempio dell'autrice che non sapeva come smuovere la vicenda e quindi ha inserito risoluzioni al limite dell'intervento divino, sia per la superficialità di tutto il resto. Voi l'avete letto? Vi è piaciuto?