Ne ‘La Torre Nera’ convive tutto ciò che Stephen King abbia mai creato, tutto il suo multiverso, e non se ne ha la prova finché non si giunge alla fine del viaggio di Roland. Ed è un viaggio difficile, in tutti i sensi. Ve lo posso consigliare e quant’altro, ma devo essere onesta: non è una passeggiata, da nessun punto di vista; può rivelarsi complicato oltre ogni altra aspettativa, purtroppo, ma sono fermamente convinta del suo valerne sempre e comunque la pena. Con ‘La Torre Nera’ si arriva all’apice del dolore, tra morti inaspettate, violenze assurde, rivelazioni, scoperte e un finale che, da che leggo libri, penso di aver posto sul vertice della classifica delle conclusioni meravigliosamente peggiori nelle quali mi sia mai imbattuta – e, già: intendo proprio che è un gran finale, bellissimo, ma anche uno di quelli che dopo otto libri ritieni di non poter accettare perché, a una certa, è tutto semplicemente TROPPO; che ne è del “Vissero per sempre felici e contenti”? Quindi questa non credo proprio che sia una tipica recensione, o comunque non una di quelle che leggete di solito. Non avrebbe senso infiocchettare il tutto dopo il tanto parlare che ho fatto di questa serie. Sappiate solo che, se mai deciderete di intraprendere questo viaggio, sarà duro, difficile, probabilmente vorrete mollare, ci starete male e manderete a quel paese Stephen King, me e chiunque altro ve ne abbia parlato bene, ma ne sarà valso ogni secondo. ‘La Torre Nera’ è una di quelle saghe letterarie che bisogna leggere, secondo me; si può vivere anche senza farlo, ci mancherebbe, ma accidenti, amici… Che cosa vi perdereste!
