Trattato sulle virtù. Testo greco a fronte - Giorgio Gemisto Pletone - copertina
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Letteratura: Grecia
Trattato sulle virtù. Testo greco a fronte
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Descrizione


"Si direbbe non mancare altro a Gemisto ad essere uguale ai grandi scrittori greci, di quegli antichi, se non l'essere antico" scriveva Leopardi, lamentandone la sua dimenticanza. Giorgio Gemisto Pletone (1355 ca.-1452) fu una delle figure più prestigiose del crepuscolo di Bisanzio. Consigliere degli ultimi imperatori di Costantinopoli e dei despoti di Morea, a Mistrà, nel Peloponneso, creò un circolo esoterico, sul modello dell'antica Accademia di Platone. Il Rinascimento comincia veramente con Pletone. Durante il Concilio di Firenze del 1439, in un Occidente latino ancora aristotelico le sue conversazioni su Platone e gli antichi saggi ispirarono Cosimo de' Medici come testimonia Ficino - a istituire la celebre Accademia di villa Careggi. Il "Trattato delle virtù" è l'opera che ha conosciuto la maggior diffusione e che ha certamente contribuito in larga parte alla fama del maestro di Mistrà. Con questo trattato l'enigmatico filosofo, avvolto dall'aureola di una misteriosa e arcana dottrina, diffonde pubblicamente le sue teorie morali e politiche per formare prima di tutto nell'uomo opinioni rette e abitudini razionali. Notevole per la saldezza delle analisi e delle definizioni proposte, vi si elabora un sistema completo di virtù principali e subordinate. Al vertice di tutte le virtù è la religione, poiché praticare la virtù è essere simili a Dio per quanto all'uomo è concesso.

Dettagli

24 novembre 2010
738 p., Brossura
9788845265945

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Foto di Giorgio Gemisto Pletone

Giorgio Gemisto Pletone

1355, Costantinopoli

Giorgio Gemisto Pletone è stato un filosofo neoplatonico e umanista bizantino. Trasformò il cognome Gemisto (che significa «pieno») in quello di Pletone, di uguale significato, ma che richiama intenzionalmente il nome di Platone. Venuto in Italia con G. Bessarione e altri dotti bizantini, al tempo del concilio di Ferrara (1438), Giorgio Pletone visse soprattutto a Firenze, ispirando a Cosimo de’ Medici la fondazione dell’Accademia platonica. Figura centrale nella storia dell’umanesimo italiano, esaltò e fece conoscere il pensiero di Platone, dando origine alla celebre contesa fra platonici e aristotelici (Sulle differenze fra Platone e Aristotele, 1449).

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