Davvero un bel romanzo, anche se non lo si può considerare un capolavoro. Le tre storie sono intense, ma a mio avviso si capisce quasi subito come si collegheranno tra loro.
La treccia
Tre donne. Tre continenti. Tre destini intrecciati A un primo sguardo, niente unisce Smita, Giulia e Sarah. Smita vive in un villaggio indiano, incatenata alla sua condizione d'intoccabile. Giulia abita a Palermo e lavora per il padre, proprietario di uno storico laboratorio in cui si realizzano parrucche con capelli veri. Sarah è un avvocato di Montréal che ha sacrificato affetti e sogni sull'altare della carriera. Eppure queste tre donne condividono lo stesso coraggio. Per Smita, coraggio significa lasciare tutto e fuggire con la figlia, alla ricerca di un futuro migliore. Per Giulia, coraggio significa rendersi conto che l'azienda di famiglia è sull'orlo del fallimento e tentare l'impossibile per salvarla. Per Sarah, coraggio significa guardare negli occhi il medico e non crollare quando sente la parola «cancro». Tutte e tre dovranno spezzare le catene delle tradizioni e dei pregiudizi; percorrere nuove strade là dove sembra non ce ne sia nessuna; capire per cosa valga davvero la pena lottare. Smita, Giulia e Sarah non s'incontreranno mai, però i loro destini, come ciocche di capelli, s'intrecceranno e ognuna trarrà forza dall'altra. Un legame tanto sottile quanto tenace, un filo di orgoglio, fiducia e speranza che cambierà per sempre la loro esistenza.
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Autore:
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Editore:
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Edizione:4
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Anno edizione:2021
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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carmenemsief 11 marzo 2024
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MARCO SCHIFILLITI 27 settembre 2020
Tre donne apparentemente diverse e distinti tra loro sono, in realtà, legate da un unico fil rouge. La treccia ? Non solo. La resilienza è ciò che le unisce maggiormente. Il voler affrontare la vita, secondo la propria percezione, le proprie idee e i propri strumenti emotivi. La loro pervicacia coinvolge e conquista il lettore, che ne diventa addirittura "complice". In almeno uno dei tre racconti, certamente, ognuno di noi riconosce se stesso. E forse, a tratti, in tutte e tre. Al di là della singola vicenda di Smita, Giulia o Sarah e di chi gravita loro attorno, il perno focale è la voglia di riscatto sia personale, che familiare. Così come lo è per chiunque. Il metodo narrativo utilizzato è quello della frammentazione, in uno spazio temporale non meglio identificato. Piano piano, parallelamente, si portano avanti le tre storie. Aggiungendo, di volta in volta, particolari in più. Come le onde che si rifrangono sulla battigia, alternandosi con un ritmo dolce e costante, così l'autrice intervalla l' esposizione dei fatti. Delicatamente e senza forzature. Ciò serve anche a far maturare, in chi legge, la curiosità di sapere ciò che accadrà. Di sapere come si evolveranno i fatti. E di "crescere" insieme a loro. Si passa da una donna indiana, una dalit (intoccabile), raccoglitrice delle deiezioni degli jat; ad una delle figlie di un imprenditore palermitano, depositaria di una particolare tradizione familiare; a un avvocato canadese donna, di grande successo. Ognuna a proprio modo, stimola il lettore alla consapevolezza. E ciò non è sempre scontato che avvenga. Man mano, egli diventa sempre più avido di apprendere quali saranno le conseguenze, di ognuna delle loro azioni e delle loro parole. Di sapere quali saranno le loro sconfitte e loro vittorie. E continuamente, si interroga su come avrebbe reagito egli stesso, posto nelle medesime circostanze. È davvero un introspettivo e intimo viaggio, all'interno dei propri sentimenti, delle proprie emozioni e stili di vita. Il confronto è inevitabile. E non puoi, sicuramente, non terminare la lettura del libro, senza un accento di nostalgia. Perché ognuna di esse diventa una sorta di amica, dalla quale non solo non vorresti più separarti. Ma alla quale vorresti, invece, fare una carezza mentre le sussurri:"ben fatto amica mia".
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consuelo ripari 01 aprile 2019
Sono sempre molto diffidente dei “casi editoriali”, ma in questo specifico libro capisco appieno perché è diventato così rilevante in pochissimo tempo. È un libro che ti coinvolge e conquista pagina dopo pagina, un ritmo incessante e vorticoso che ti lascia con il fiato sospeso fino all’ultima parola. Abbiamo tre donne in tre contesti totalmente diversi, dal laboratorio di parrucche in Sicilia con Giulia, al villaggio indiano di Smita, all’ufficio legale di Sarah. Tre realtà diverse che sappiamo dalle frasi in copertina si legheranno ma non mi sarei mai immaginata che quel legame fosse una cosa tanto semplice quanto preziosa. Tre diverse donne che affrontano il loro momento di crisi e rinascita: non saprei dire quale dei tre mi ha colpito di più perché in egual misura tutti e tre i percorsi mi hanno emozionato per la forza e determinazione che hanno dimostrato.
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