Il treno nella letteratura russa
L'avvento delle ferrovie annuncia la scomparsa graduale di un'epoca cui sarebbe subentrata una nuova epoca dominata dal ferro e dall'acciaio, dal mito della velocità e dalla ricchezza. L'analisi delle opere considerate in questa ricerca, tra le più rappresentative della letteratura russa, realizzate tra la metà del XIX e l'inizio del XX secolo, è stata condotta per esplorare come si connota il treno e in generale il mondo ferroviario, nei singoli autori esaminati. Il treno diventa infatti ora simbolo positivo, strumento e prodotto del modello di progresso tecnologico proposto dall'Europa Occidentale, ora simbolo negativo, in quegli autori che sostenevano che la Russia non dovesse imitare pedissequamente il modello di sviluppo occidentale. Concetti oggi a noi familiari quali sviluppo sostenibile,impatto ambientale, all'epoca non esistevano. Ma con sorprendente intuizione già alcuni autori, tra i quali Dostoevskij e Tolstoj, compresero che il progresso tecnologico non avrebbe portato solo benessere e felicità ma che un nuovo scenario, a tratti imprevedibile e inquietante, si sarebbe presentato all'umanità.
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Anno edizione:2012
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