Il romanzo aveva tutte le potenzialità per diventare un ottimo romanzo di avventura, la protagonista è un’assassina e deve partecipare ad un torneo con altri assassini, ladri e mercenari, per vincere la sua libertà, lei è l’unica ragazza ed è l’assassina migliore del mondo. Da questi presupposti ci si aspetta una storia emozionante. Invece nel libro vengono descritte tre o quattro prove di questo torneo, alcune addirittura accennate, scritte all’inizio del capitolo dove la protagonista dice di aver partecipato ad una prova la settimana precedente e di averla superata con facilità. Quindi di questo torneo ci viene spiegato poco o nulla, ma vengono descritti in modo dettagliato i vestiti con tutti i fronzoli che indossa e i vari flirt con gli altri protagonisti. Quindi praticamente più che un fantasy pieno di combattimenti e avventura è una specie di “un principe tutto mio” con richiami fantasy. Un punto positivo di questo discorso è che finalmente è realistico dal punto di vista di alcuni “bisogni femminili”. Il finale è descritto molto bene, ci sono alcuni colpi di scena interessanti, ma rimane un po’ di delusione dopo averlo letto, per ciò che ci si aspettava. La scrittura è scorrevole, i personaggi non sono tantissimi, si sente come una certa difficoltà dell’autrice a tenere insieme tutti i personaggi con le varie trame. Sono accennate alcune caratteristiche psicologiche dei personaggi, ma non sono approfondite particolarmente. Non è male, ma poteva essere scritto molto meglio.
