Troppo lontano per andarci e tornare - Stefano Di Lauro - copertina
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Troppo lontano per andarci e tornare
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Descrizione


Un romanzo classico, nel senso più bello del termine.

«Ci sono balene albine nel Pacifico.» Nella platea serpeggiò una curiosità impellente.
«Sì, ci sono stati numerosi avvistamenti di balene albine,“bianche come lana” a detta di certi cronisti. E fra queste, all’inizio del secolo, si distinse un maestoso capodoglio ben noto a chi navigava nei pressi dell’isola di Mocha, al largo delle coste cilene. A causa di ciò, la creatura fu battezzata col nomignolo di Mocha Dick, e divenne leggendaria per esser sopravvissuta a un centinaio di attacchi, per aver distrutto lance e danneggiato baleniere. Ci hanno persino scritto un romanzo sulla caccia a una balena bianca: s’intitola Moby Dick.»

Fulminea come un salto di balena, da un ripostiglio della memoria proruppe una frase: "Anche un'opera d'arte ispirata dalla disperazione nutre di vita l'animo di un uomo". Nounours, capelli biondini piuttosto sottili, iridi blu oltremare, cute glabra e chiara, un panama calcato sulla testa per proteggersi dal sole, vaga senza meta tra i boulevard di Arles rimuginando su arte e vita, su reale e immaginario, chiedendosi "cosa fare domani". Un incontro fortuito lo porterà al piccolo circo "Au Diable Vauvert" che diventerà il suo porto sicuro, la sua famiglia. Il Diable è un microcosmo di esseri unici, dediti al culto della meraviglia, i cui nomi evocano la magia dell'arte, della "loro" arte itinerante, vissuta sulle strade di Francia fin-de-siècle tra sordide periferie punteggiate di vicoli ambigui e luoghi memorabili. Ognuno di loro si rivelerà a Nounours attraverso il racconto della propria esistenza. Tra le righe aleggia il fantasma di Leopardi e vi si intravede l'ombra di Melville evocata da Marcel Schwob, singolare e solitario spettatore di una delle loro rappresentazioni.

Dettagli

24 ottobre 2019
344 p., Brossura
9788898848690

Conosci l'autore

Foto di Stefano Di Lauro

Stefano Di Lauro

E` autore, regista e compositore. Ha pubblicato "Eroine nient’altro da dichiarare" (2012) e "Dittico dell’amore osceno" (2011) per Shamba Edizioni; "La mosca nel bicchiere - La poetica di Carmelo Bene" (Icaro, 2007); "Opere" (Besa, 2006). Come regista teatrale ha lavorato in Italia e all’estero. Autore di testi teatrali, adattamenti di opere straniere e riscritture di classici, ha anche realizzato opere di video-arte e documentari, e scritto musiche di scena affiancando numerosi progetti musicali e discografici. Ama i miti e per questo si definisce un mitonauta.

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