Un libro davvero sorprendente. Bello, coinvolgente, scritto con una cura e una profondità rare. È una di quelle opere che non si limitano a raccontare una storia, ma ti trascinano dentro un mondo fatto di dettagli, riflessioni e sfumature che restano con te anche dopo aver chiuso l’ultima pagina. Alcune parti – in particolare i capitoli dedicati al Ritardatario – mi hanno letteralmente ipnotizzato. Le ho lette più volte, cercando di coglierne tutte le nuances, le implicazioni nascoste, i sottotesti emotivi e simbolici. Ogni rilettura rivelava qualcosa di nuovo, come se il testo cambiasse insieme al lettore. È un libro che merita tempo e attenzione, ma che ripaga con una ricchezza narrativa e concettuale davvero rara. Da leggere, rileggere, e consigliare senza esitazione.
Il turno. Omnia tempus habent
Una grande e luminosa sala d’attesa è lo scenario futuristico e surreale in cui un misterioso uomo senza nome attende il proprio turno. Con in mano un numero eliminacode, osserva il fluire del tempo, incontra enigmatici personaggi e assiste alla proiezione di un film su Altea, una donna che affronta il proprio percorso verso la maternità. Due attese, due destini, due mondi separati da uno schermo, ma che, nel susseguirsi degli eventi, rivelano legami profondi e inaspettati. Nel confine sottile tra ciò che è stato e ciò che sarà, ogni attesa si trasforma in rivelazione, ogni scelta in un passo verso l’ignoto. E quando il turno finalmente arriva, nulla è come prima.
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Anno edizione:2025
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Ales 13 giugno 2025Le sfumature del Ritardatario
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