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Appena finito di leggere e mi sembra giusto scrivere qualche riga a commento. Avevo già letto Joshua precedente libro di Massimiliano e ne avevo apprezzato le doti narrativa, questo si presenta come il seguito , a mio parere, Joshua non c'è più ma l'ambientazione, l'atmosfera e un personaggio , Dumpsey ( o forse un Max americano? ) ci sono. "Una caccia al killer si rivela un gioco delle scatole cinesi: narcotrafficanti, servizi segreti, polizia, agenti federali, fanatici religiosi, logge segrete… Tutto appare confuso. L’amore e l’abnegazione sono le caratteristiche di alcuni poliziotti che scoprono a loro spese il labile confine tra legge e giustizia. Da che parte stare? Scegliere tra la luce o le tenebre, oppure decidere di percorrere quella lunga linea grigia anche a costo di rinunciare a se stessi?" Qui si riassume l'anima del libro. Il dualismo permea tutto il racconto, bene/male, Tenebre/luce, amore/odio..... E dietro tutto ciò i poteri occulti che governano il mondo, nulla è come ci appare o come vogliono farci credere, la sete di vendetta, guidata soprattutto dall'incapacità di pacificarsi con il proprio vissuto fa da linea conduttrice in tutto il romanzo. Personaggi scomodi, odiosi si incontrano e agiscono fingendo di avere a cuore le sorti e il destino del mondo, ma il potere e la brama di ricchezza guidano le loro azioni . Non aggiungo nulla se non quello che ho già detto per il precedente libro: Massimiliano non giudica mai i suoi personaggi, lascia che sia il lettore a formarsi un'opinione, la "pietà" per i malvagi ha caratterizzato il suo precedente romanzo e anche qui traspare nei confronti di chi dovrebbe essere condannato. Debolezza dell'autore per i "cattivi"? No Conoscenza dell'animo umano e delle umane vicende, questo è il grande merito di Massimiliano Riccardi.
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