Gli U2 e Bono Vox. Rock, fede e rivoluzione

Sono passati cinquant’anni da quando, in una Dublino segnata da tensioni sociali e conflitti politici, il giovane Larry Mullen affisse un annuncio sulla bacheca della Mount Temple School alla ricerca di compagni con cui fondare una band. A rispondere furono Adam Clayton, David Howell Evans e suo fratello Dick, insieme a un ragazzo ribelle e visionario chiamato Paul David Hewson, che presto il mondo avrebbe conosciuto come Bono Vox. Nati con l’improbabile nome di Feedback, gli U2 avrebbero intrapreso una delle avventure più straordinarie della storia del rock: un percorso che intreccia impegno civile, spiritualità e continua ricerca musicale. Dal fragore post-punk di Boy e October alla svolta epocale di The Joshua Tree, passando per le sperimentazioni audaci di Achtung Baby e Zooropa, fino alle produzioni più recenti, gli U2 hanno saputo reinventarsi senza mai smarrire la loro identità. Bono Vox, carismatico frontman e figura complessa, ha incarnato un nuovo modello di artista: non solo cantante e autore di testi intrisi di fede, amore e denuncia sociale, ma anche attivista capace di parlare con i potenti senza mai smettere di farsi portavoce degli ultimi. Antonio Piazzolla ripercorre la parabola della band con sguardo appassionato e lucido, raccontando successi e cadute, momenti di gloria e fragilità. Ne emerge il ritratto di un gruppo che ha trasformato il concerto rock in un rito collettivo, un’esperienza capace ancora oggi di influenzare artisti e appassionati in ogni angolo del pianeta.