Non conoscevo questo titolo del grande Dostoevskij. L'ho scoperto grazie ad instagram. Questa edizione mi è piaciuta, tuttavia ho trovato la storia è un po' lenta. Infatti ho impiegato del tempo a finirlo. Però nel complesso mi è piaciuto, perché il finale mi ha lasciato molto pensare. Ed è comunque scritto in un stile che apprezzo molto. Chi ama questo autore non deve assolutamente lasciarsi sfuggire questo romanzo dai personaggi imperfetti, così attuali.
Umiliati e offesi
Fra le strade di Pietroburgo, nelle fredde prospettive della capitale, si incrociano le vicende di esseri umani in lenta rovina. La famiglia Ichmenev, amministratrice dei terreni del principe Valkovskij, viene allontanata dalla casa familiare a causa dell'amore sorto fra la giovane Natasha e il figlio del principe, l'ingenuo Alesa, ed è costretta a trasferirsi nella capitale; qui si muove anche Nelly, orfana poco più che bambina, che ha assistito impotente alla malattia della madre e all'indifferenza del nonno. Ivan Petrovic, studente e scrittore, ritratto di un Dostoevskij ventenne, è testimone protagonista: innamorato di Natasha sin da bambino, la aiuta nella fuga d'amore con Alesa, e decide di adottare Nelly per sottrarla agli abusi e alla mendicità. In "Umiliati e offesi", uno dei primi romanzi di Dostoevskij, emergono da una nebulosità ancora diffusa i personaggi e le situazioni che saranno propri del grande scrittore: i tormenti e l'amore, i personaggi candidi, l'indagine e la comprensione dell'animo umano.
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Anno edizione:2013
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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fulgida_stella_ 21 novembre 2022Un romanzo che lascia pensare
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fosforo 29 gennaio 2022Meglio dimenticare
Di sicuro la soggezione che lecitamente si prova di fronte ad uno scrittore come Dostoevskij impedirà a molti di considerare questo polpettone melodrammatico, degno di un definitivo oblio. Gli insopportabili isterismi e le ripetute macerazioni di animi malati che infarciscono quest'opera rendono ardua la lettura per un non addetto ai lavori. Se comunque qualcuno vorrà tentare di resuscitare questo testo che il tempo ha reso obsoleto, avrà tutta la mia ammirazione.
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Sono convinta che una storia come quella di Umiliati e offesi narrata da un qualsiasi altro scrittore si sarebbe rivelata un polpettone indigesto. Ma Dostoevskij è sempre Dostoevskij e riesce a regalare pagine splendide anche in un romanzo che ha tutto del feuilleton: sofferenze continue, colpi di scena più o meno telefonati, pianti ad ogni pagina e febbri e svenimenti ad ogni piè sospinto. Il grande maestro russo plasma la scarsa materia a sua disposizione e tira fuori un'opera non priva di difetti, certo ma di commovente profondità.
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