Due racconti che hanno molto in comune: la sperimentazione scientifica, l’ ambientazione storica e geografica, l’ aspetto fantascientifico, la forte vena satirica nei confronti della società russa post-rivoluzionaria e verso l’ umanità in generale e la dura condanna dei poteri forti e di chi li detiene. In UOVA FATALI Bulgakov racconta la straordinaria scoperta del dottor Persikov, cioè un raggio che aumenta vistosamente l’attività vitale delle cellule animali. La notizia della scoperta arriverà fino al Cremlino dove si penserà di sfruttarla per sopperire alla mancanza di uova e pollame dovuta ad una misteriosa e letale epidemia aviaria. I guai non tarderanno ad arrivare. In CUORE DI CANE il professor Preobrazenskij trapianta i testicoli e l’ipofisi di un ragazzo morto accoltellato sul cagnolino Sarik, un bastardino randagio raccolto per strada dallo stesso luminare. L’essere acquisterà sembianze e comportamenti sempre più umani, fino a diventare un uomo a tutti gli effetti, ma della peggior specie: arrogante, volgare, approfittatore e alcolizzato. L’ esperimento porterà solo guai a Preobrazenskij che si renderà presto conto dell’ inutilità della sua scoperta: aver creato in laboratorio un essere spregevole che può benissimo essere messo al mondo da una qualsiasi donnaccia. Scritti con grande maestria i due racconti tengono vivo l’ interesse del lettore per la singolarità delle storie raccontate, la prosa scorrevole ed elegante, la simpatia dei personaggi e la pungente satira e offrono interessanti spunti si riflessione sulla società civile, il progresso a tutti i costi e l’uso insensato che spesso le classi dirigenti fanno delle scoperte scientifiche e del potere.
Uova fatali-Cuore di cane
Questi due romanzi brevi di Bulgakov hanno in comune l'invenzione fantascientifica e la verve satirica. In "Uova fatali" uno zoologo casualmente produce un "raggio rosso" capace di indurre una rapida e abnorme crescita delle cellule; in "Cuore di cane" un celebre chirurgo trapianta l'ipofisi e altri organi di un ubriacone appena morto su un cane. In entrambi i casi, attraverso le imprevedibili e nefaste conseguenze che scaturiscono dagli esperimenti si dispiega una satira mordace della società e della vita culturale moscovita. Alle facezie scintillanti sul mondo artistico e letterario - che troverà la sua collocazione ideale ne "Il Maestro e Margherita" - si affianca l'amarezza per l'arroganza e l'ottusità del potere, che rovina le migliori risorse manipolandole e trasformandole nelle peggiori.
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Edizione:7
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Enrico Caramuscio 11 settembre 2011
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LUIGI FLORIS 27 agosto 2010
Cuore di Cane e Uova Fatali sono due romanzi di Bulgakov di gran lunga precedenti al suo capolavoro "Il Maestro e Margherita". Scritti appunto in quelli che possiamo definire anni giovanili dell'autore, rivelano una notevole influenza su ciò che era la vita di Bulgakov stesso: egli infatti si laureò in medicina e svolse la professione di medico proprio negli anni della Rivoluzione, e ciò si configura non troppo velatamente nei due scritti con una serrata critica - che vi sarà anche nel Maestro e Margherita - contro l'ottusità del potere, l'arroganza e la corruzione della società in generale. Nel primo piccolo romanzo, Uova Fatali, il professor Persikov, severissimo docente dell'università di Mosca, riesce a creare un raggio Rosso capace di moltiplicare le cellule degli esseri viventi; nel secondo romanzo, Cuore di Cane, il dottor Filipp Filippovic nella sua casa-studio-ambulatorio impianterà alcuni organi di un uomo deceduto in un cane, Sarik (Pallino in italiano). Entrambi i romanzi, oltre a sottolineare i limiti dell'uomo, e dunque anche dello scienziato/medico, segnano un po' più velatamente quella critica che Bulgakov stesso voleva rivolgere al dopo-rivoluzione: nel primo romanzo il raggio verrà usato "per il bene del popolo" creando enormi catastrofi, nel secondo romanzo il Consiglio Condominiale tenterà di sottrarre l'ambulatorio al malcapitato medico. Tra "fantascienza", se così possiamo definirla, e satira le narrazioni scorrono veloci anche grazie alle scelte formali che l'autore da ad alcune parti del romanzo (per esempio l'incipit di Cuore di Cane in cui parla in prima persona il randagio stesso, ferito da un cuoco con dell'acqua bollente). Le atmosfere della Mosca anni 20-30, i personaggi, le situazioni, sono tutte cose che tengono il lettore col fiato sospeso sino ad una conclusione meravigliosa e squisita.
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