Veli d'Occidente. Le trasformazioni di un simbolo
C'è una complessa costellazione di senso, significati, metafore e immagini che ruota attorno a uno stesso nucleo: il "velo". Nelle pratiche discorsive, nell'immaginario e nell'iconografia della nostra cultura, il velo, così come il gesto del velare o dello svelamento, è stato associato sia al sacro sia al profano. Esso è al centro di un complesso gioco di rimandi che rinvia alternativamente al vedere-attraverso, al baluginio dell'intravedere, ma anche all'oscurità dell'enigma in cui si cela e si custodisce il mistero; alla nudità della verità svelata e alle apparenze ingannevoli; al desiderio di possesso e alla distanza; alla purezza e all'erotismo; ai canoni tanto del pudore quanto della seduzione femminili; alla sacralità e alla profanazione. Richiama infatti la violenza sull'altro, ma anche la venerazione nei suoi confronti. Il velo spesso ha tenuto insieme, in un doppio vincolo, nel loro contrapporsi ma anche nel loro reciproco e intimo rimando, il senso antico della Verità, come velamento-svelamento e oggetto del desiderio del sapere, e il Femminile, costruzione di genere e luogo immaginario di ogni ambivalenza.
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Anno edizione:2008
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