Con una scrittura volutamente scarna, “scattosa”, priva di fronzoli lessicali, Carlotto mostra quel che accade “terra terra” dall’altra parte della barricata, quella dei perdenti, degli illegali per forza, dei cavalieri senza gloria e tanta sana paura. Un personaggio dalle varie sfaccettature, autentico e persistente nella memoria, facile ad entrare nel cuore del lettore.
L'alligatore è un uomo ossessionato dal desiderio di verità e di giustizia. Ex cantante di Blues, ingiustamente condannato a sette anni di carcere, gli è rimasta addosso la fragilità degli ex detenuti. I suoi metodi e le sue alleanze poco ortodosse ne fanno un detective sui generis, senza fiducia nella polizia e nella magistratura. Il suo solo compagno di indagini è il vecchio Rossini, un malavitoso vecchio stile con un suo codice di comportamento e una sua morale. I due intuiscono presto che gli omicidi di due donne, imputati a un povero tossico, sono in realtà maturati nei corrotti ambienti di una certa borghesia di provincia...
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Anno edizione:1998
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FRANCO CECI 15 maggio 2014
Sempre originali ed avvincenti i romanzi di Carlotto, questo appartiene alla saga dell'Alligatore, un personaggio molto interessante in cui è agevole ritrovare parte del sofferto vissuto dell'Autore. Molto ben tratteggiati anche alcuni personaggi di contorno. E' un romanzo di spessore, non pura fiction. Avvincente ed intenso, non è però adatto ai giovanissimi. Sicuramente da consigliare, come tutti i libri di Massimo Carlotto (a partire dal suo eccellente esordio con l'autobiografico "Il fuggiasco").
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ALBERTO CALANDRIELLO 20 dicembre 2010
c'è odore di fumo in queste pagine; fumo, whisky (anzi, calvados), cibo scadente. L'alligatore è, prima di tutto, un bluesman. Anche nel suo lavoro, ha l'indolenza, la tristezza e la cattiveria del miglior blues. Blues che risuona, ininterrottamente nella tua testa, mentre leggi queste pagine. Un romanzo che mi ricorda molto le pagine “gialle” di ellroy, uno che con malavita, illegalità e morte ci sa fare parecchio, alla macchina da scrivere. Sai benissimo che l'alligatore e beniamino rossini camminano su un filo molto sottile, sospesi tra giustizia e crimine, ma sei con loro, alzi anche tu il bicchiere colmo di liquore, mentre accendi una sigaretta senza filtro e ascolti john lee hooker. Il Commissario Montalbano sicuramente vive in posti migliori e mangia decisamente meglio, ma a due figli di puttana così basta una stecca di bionde ed una bottiglia di Calvados per vincere.
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