La lettura, a mio parere, è lenta e noiosa. Arrivati all'ultima pagina ci si trova davanti a una conclusione mozzata di netto e la storia che ci si aspettava e si sperava finalmente di leggere non ha mai avuto inizio. Non consiglierei questo libro.
La versione degli alberi
Tra il romanzo picaresco e l’apologo, sempre con grande rigore scientifico, Mancuso ci racconta ciò che conosce meglio: la natura e le piante, il nostro più grande patrimonio.
Nel mondo verde di Edrevia gli alberi parlano e camminano, a volte battibeccano, si amano, scrivono libri e li custodiscono in biblioteche splendenti, organizzano feste che durano settimane, si commuovono di fronte ai tramonti. Ma quando la loro casa è in pericolo, minacciata dalla crisi climatica, gli alberi possono anche decidere di partire e andare lontano, alla ricerca di risposte e soluzioni, di nuove alleanze e diversi orizzonti. E poi, dopo tanto viaggiare, scelgono di riferire ai compagni tutto ciò che hanno visto attraverso il più antico e prezioso dei metodi: il racconto. Dalla penna sapiente e giocosa di Stefano Mancuso, una nuova avventura ecologica che riguarda il destino del nostro pianeta. E quindi di tutti noi. Gli abitanti di Edrevia sono divisi in clan, e ognuno di loro abita in una zona ben precisa: le alture dei Gurra, la pianura dei Dorsoduro, la valle dei Cronaca, le colline dei Guizza e dei Terranegra. È una società in pace, quella degli alberi, con le sue assemblee moderate e intelligenti, i suoi tempi millenari, i suoi rituali e i suoi continui scambi d’informazioni attraverso le radici. Da qualche tempo, però, gli equilibri dei clan sono minacciati dalla crisi climatica: Laurin, Lisetta e Pino, i nostri amatissimi eroi, questa volta dovranno uscire da Edrevia e avventurarsi nel mondo di fuori, alla ricerca di una nuova casa per la tribù degli alberi. Un viaggio avventuroso e spericolato, pieno di incontri e di imprevisti. Sarà l’occasione per scoprire nuove società e nuovi modelli di vita, per attraversare deserti e scalare montagne, per mangiare dolcetti deliziosi e farsi nuovi amici che parlano dialetti incomprensibili. In una parola, per abbracciare il diverso. Perché se c’è una cosa che gli alberi sanno fare – e che provano a insegnarci – è adattarsi. Con il suo secondo romanzo, Stefano Mancuso torna ad aprirci le porte del suo mondo verde, allargandone ancora i confini: alla divertentissima comunità della Macchia e a quella perfetta dei Fitonidi, alla cosiddetta Microvalle con la sua portentosa biblioteca-labirinto e pure alla cupa terra dei Valdora, dove gli alberi sono diventati materia prima degli «esseri dannosi».
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Anno edizione:2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Davide 07 agosto 2025Lettura non consigliata
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Valentino 18 giugno 2025Surreale
Devo dire che ci ho messo un po' per entrare nella storia, mi pareva cosi surreale. Anche lo stile di scrittura non mi ha entusiasmato, forse mi aspettavo troppo. Comunque alla fine è una storia interessante ed offre spunti di riflessione.
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Nuvola 21 gennaio 2025Tra Fantasia e Realtà
Sospesi tra fantasia e realtà in questo romanzo si viaggia insieme agli alberi alla ricerca di una concreta soluzione al problema del riscaldamento del pianeta, ricordandoci una volta di più che noi umani non siamo gli unici esseri a popolare questo pianeta ma per il momento siamo senza dubbio quelli più "dannosi". Da leggere!
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