Le vie del cavaliere. Epica medievale e memoria popolare
Dalle chansons de geste ai romanzi arturiani, destinati essenzialmente alla fruizione di un pubblico aristocratico, si giunge a prodotti di ibridazione dedicati a fasce sociali più modeste: in Italia la letteratura franco-veneta, i cantari e i romanzi toscani. Questo è il punto di partenza delle raffinate rielaborazioni colte che proliferano tra i secoli XV e XVI, culminando nell’Orlando furioso di Ariosto e da cui prenderanno in seguito spunto svariate produzioni letterarie. Antonio Pasqualino, ricostruendo e analizzando questo suggestivo percorso, attraverso una riflessione sulla trasmissione dell’epopea carolingia dal Medioevo alla tradizione popolare recente, e quella particolare sintesi scenica che si può osservare nell’Opera dei pupi, individua i punti di riferimento e traccia sicuri itinerari nella sterminata selva della letteratura epico-cavalleresca, ci aiuta a disvelare le più generali dinamiche della circolazione dei fatti culturali e a comprendere le ragioni storico-sociali delle trasformazioni e delle persistenze delle loro forme, dei loro significati e delle loro funzioni.
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Anno edizione:2016
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