Vita di Metastasio - Stendhal - copertina
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Letteratura: Francia
Vita di Metastasio
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Descrizione


Questa "Vita di Metastasio" completa, assieme alla "Vita di Mozart" e alla "Vita di Haydn", quella raccolta di brevi biografie che costituirono il debutto di Stendhal sulla scena letteraria e l'inizio di quel suo rapporto con la musica che tanta parte doveva avere nell'universo dello scrittore. Come afferma Mario Luzi nella prefazione, per Stendhal, «quello con la musica italiana, a partire dal viaggio del 1808, fu un incontro chiarificatore e perfino rivelatore nei riguardi della sua 'filosofia' e della sua poetica». Oltre alle pagine sulla vita di Pietro Metastasio (1698-1782), il grande riformatore del melodramma italiano, risultano particolarmente interessanti anche le "Lettere sullo stato attuale della musica in Italia", incluse nella presente edizione, che del giudizio stendhaliano su Metastasio sono al tempo stesso la matrice e la cornice. L'esplorazione del rapporto che lega la poesia del Metastasio alla «amatissima» musica dei Pergolesi o dei Cimarosa costituisce insomma - pur nella sinteticità dei riferimenti - una preziosa occasione di esplorazione dell'anima del grande scrittore francese che volle definirsi «milanese», e, insieme, una vivida testimonianza dell'influenza che ancora la nostra grande musica esercitava tra gli appassionati di tutta Europa. Prefazione di Mario Luzi.

Dettagli

24 febbraio 2022
96 p., Brossura
Vies de Haydn, de Mozart et de Métastase.Vie de Métastase
9788836817429

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Foto di Stendhal

Stendhal

1783, Grenoble

Pseudonimo di Henri Beyle. A sedici anni si trasferisce a Parigi dove si impiega al ministero della Guerra. Nel 1800 raggiunge l'armata napoleonica in Italia e lavora come impiegato nell'amministrazione imperiale, viaggiando in Germania, Austria e Russia. Dopo la caduta di Napoleone si stabilisce in Italia, abitando soprattutto a Milano. Torna a Parigi nel 1821, vive collaborando a riviste con articoli di critica artistica e musicale. Dopo la rivoluzione del 1830 e l'avvento di Luigi Filippo viene nominato console a Civitavecchia. Muore a Parigi. Le sue opere principali sono: "Considerazioni sull'amore" (1822), "Il Rosso e il Nero" (1830), "La Certosa di Parma" (1839), "La Badessa di Castro" (1839), "Vita di Henry Brulard" (1890), "Ricordi d'egotismo" (1892), "Lucien Leuwen" (1894).

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