Di lettura non ���¢��������facile���¢��������in quanto racconto pieno di sentimenti,a volte crudo,profondo,assolutamente da leggere;e anche pieno di speranza..La foto di copertina nn ���¨ bellissima ���¨ triste,ma ���¨ consona al testo
La vita gioca con me
Con La vita gioca con me David Grossman ci ricorda che scegliere significa escludere e vivere è un continuo, maldestro tentativo di ricomporre.
«Ciò che è stato è stato» mormora Vera, «e bisogna accettarlo.»
«Ma supponiamo, mamma, è solo una domanda, se per esempio avessero...»
«Che cosa? Dillo chiaramente, Nina.»
«No, pensavo... se ti avessero...»
«Che cosa? Se mi proponevano cosa?» urla Vera con amarezza picchiando i pugni sulle cosce. «Che cosa potevo dargli per non tradire tuo padre? Per non infangarlo?»
«Tuvia era mio nonno. Vera è mia nonna. Rafael, Rafi, mio padre, e Nina... Nina non c'è. Nina non è qui. È sempre stato questo il suo contributo particolare alla famiglia», annota Ghili nel suo quaderno. Ma per la festa dei novant'anni di Vera, Nina è tornata; ha preso tre aerei che dall'Artico l'hanno portata al kibbutz, tra l'euforia di sua madre, la rabbia di sua figlia Ghili, e la venerazione immutata di Rafi, l'uomo che ancora, nonostante tutto, quando la vede perde ogni difesa. E questa volta sembra che Nina non abbia intenzione di fuggire via; ha una cosa urgente da comunicare. E una da sapere. Vuole che sua madre le racconti finalmente cosa è successo in Iugoslavia, nella "prima parte" della sua vita, quando, giovane ebrea croata, si è caparbiamente innamorata di Milos, figlio di contadini serbi senza terra. E di quando Milos è stato sbattuto in prigione con l'accusa di essere una spia stalinista. Vuole sapere perché Vera è stata deportata nel campo di rieducazione sull'isola di Goli Otok, abbandonandola all'età di sei anni e mezzo. Di più, Nina suggerisce di partire alla volta del luogo dell'orrore che ha risucchiato Vera per tre anni e che ha segnato il suo destino e poi quello della giovane Ghili. Il viaggio di Vera, Nina, Ghili e Rafi a Goli Otok finisce per trasformarsi in una drammatica resa dei conti e rompe il silenzio, risvegliando sentimenti ed emozioni con la violenza della tempesta che si abbatte sulle scogliere dell'isola. Un viaggio catartico affidato alle riprese di una videocamera, dove memoria e oblio si confondono in un'unica testimonianza imperfetta.
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2020
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Anna Bruscolini 20 giugno 2021
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GIULIO VOLPI 07 dicembre 2019
Tre donne, tre generazioni alla resa dei conti. Un viaggio da Israele alla Croazia per riscoprire il proprio passato e ricostruire un rapporto familiare devastato dagli eventi e dalla storia. Sicuramente una lettura non facile, come nella tradizione di David Grossman, che entra nel profondo della psicologia dei personaggi e ce ne lascia un ricordo indelebile.
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