La vita è ingiusta. Il doloroso darwinismo di Primo Levi
A partire dall’incontro con l’opera di Darwin agli inizi degli anni Trenta, Primo Levi eleverà le scienze naturali a incrollabile a priori ontologico della sua riflessione etica e politica. Ciò che si intende mostrare è quanto una solida e consapevole conoscenza del darwinismo abbia costituito il “filtro di lettura” principale della riflessione su Auschwitz compiuta in Se questo è un uomo. È in quest’ottica che il binomio sommersi-salvati, vero e proprio nucleo del pensiero di Levi, rivela tutta la sua portata concettuale. Quest’ultimo rappresenta infatti la risultante socio-antropologica delle leggi inegualitarie della vita, in opposizione alle quali Levi concepisce la disperata necessità della lotta umana contro i limiti dolorosi della materia vivente. Nelle opere della maturità, il naturalismo continuerà a fornire a Levi gli strumenti di base per l’elaborazione di originali soluzioni concettuali a problemi filosofici cruciali come l’origine della aggressività umana, la natura del male politico, il rapporto umano-animale e il nesso natura-civiltà.
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Anno edizione:2024
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In commercio dal:2 febbraio 2024
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