La vita nuda - Danilo Kis,Aleksandar Mandich - copertina
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Letteratura: Serbia
La vita nuda
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Descrizione


«Il libro è molto interessante per più motivi. II primo: il valore della testimonianza degli orrori di un regime comunista. Il secondo: è un contributo alla storia delle donne, dal momento che si parla di un lager femminile e dove le comandanti sono donne e la narrazione delle protagoniste è in gran parte concentrata sulle dinamiche fra le donne incarcerate. Il terzo: il ruolo dell'interlocutore». - Wlodek Goldkorn

Israele, marzo 1989. Danilo Kis intervista, per un documentario diretto dall'amico Aleksandar Mandich, due donne ebree jugoslave: Jenny Lebl ed Eva Nahir. Jenny, all'epoca dell'occupazione tedesca della Jugoslavia, è arrestata, torturata e ben presto trasferita in una prigione della Gestapo. ll 20 aprile 1945 - il giorno del compleanno di Hitler - viene condannata a morte. Ma i russi sono ormai alle porte di Berlino e nel lager avviene un vero e proprio miracolo: "Siete libere!", le parole più belle mai sentite pronunciare in tedesco. Tornata a Belgrado si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza e inizia a collaborare con il rinomato quotidiano "Politika". Sembra che tutto vada finalmente per il meglio quando, dopo aver raccontato una barzelletta su Tito, Jenny è arrestata e condotta nel campo di prigionia dell'Isola nuda (Goli otok), dove rimarrà dall'aprile 1949 all'ottobre 1951. Dopo infinite umiliazioni Jenny, una volta liberata, emigrerà in Israele, dove, nella primavera del 1986, avviene l'incontro con un'altra ex detenuta di Goli otok, Eva Nahir, e con Danilo Kish, che decide di raccontare la loro storia.

Dettagli

14 ottobre 2021
124 p., Brossura
Goli život
9788857580975

Conosci l'autore

Foto di Danilo Kis

Danilo Kis

(Subotica 1935 - Parigi 1989) scrittore iugoslavo di lingua serbo-croata. Il padre, ebreo ungherese, perì ad Auschwitz, la madre era una montenegrina ortodossa. K. fu battezzato secondo il rito ortodosso ed educato nel culto cattolico. Queste circostanze hanno permesso a K. di elevarsi al di sopra delle divisioni etniche e religiose senza perderne la consapevolezza culturale. La sua vasta produzione, che comprende racconti, poesie, saggi, può essere letta come un’unica meditazione sulla Storia, teatro della volontà di annientamento dei vari totalitarismi. A questa storia contrappone storie personali e familiari: le uniche che appaiano dotate di senso. Si è rivelato con La mansarda (1962, nt), un romanzo onirico concepito come un a solo di jazz. In Giardino, cenere (1965), Dolori precoci (1969),...

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