Vittoria

Questo libro è arrivato sul mio comodino per caso. Avevo bisogno di leggerezza, ma anche di una bella scossa da un torpore che mi sentivo addosso da troppo tempo. La copertina mi fece pensare a un romanzo lieve, a "niente di speciale". E invece questa storia - e questa narrazione - furono molto più che speciali per me. Furono fondamentali. Consigliato a chi si sente vuoto, o del vuoto ha paura.

Barbara Fiorio si cimenta per la prima volta in un romanzo più impegnato, meno leggero per i suoi standard. Il tentativo è apprezzabile, il risultato un po’ meno. Forse tutto questo dolore e questa disperazione per la fine di un amore di soli 3 anni, vissuto da una protagonista 46enne mi ha lasciata un po’ perplessa e non mi ha convinto particolarmente. Inoltre le lunghe e continue riflessioni della protagonista sul “grande amore finito”, trascinate fino alla fine del libro, mi sono sembrate spesso ripetitive e decisamente troppo lagnose.

Vittoria è il primo libro che leggo di Barbara Fiorio e ne sono rimasta colpita. Vittoria è una fotografa genovese, lasciata dal proprio fidanzato e senza più stimoli e idee per il proprio lavoro. Si ritrova così con una casa piena di ricordi da condividere con il suo gatto Sugo. I suoi amici sono la sua unica certezza ed in questo momento di crisi le sono di supporto. La sua amica Monica le regala un mazzo di tarocchi. Perché proprio a lei che è una persona cosi scettica? Vittoria da un mazzo di tarocchi prenderò spunto per dare inizio ad una nuova avventura ed a una nuova se stessa. In che modo? Con la fotomanzia. La storia è interessante sotto molti punti di vista, ironica ma allo stesso tempo profonda, tratta temi quali: la perdita del lavoro, il reinventarsi professionalmente ma anche l'affrontare e superare una delusione d'amore. I spunti sono molti su cui riflettere, una storia di rinascita, che incoraggia a non arrendersi di fronte alle difficoltà della vita ed a lottare per poter diventare una persona nuova per dare il via ad un nuovo inizio.