Recensioni Vladimir

Vladimir di Leticia Martin
Guinea ha quarantacinque anni e insegna letteratura all'Università di Ramsdale. Venuta alla luce la sua relazione con uno studente molto più giovane di lei, per evitare lo scandalo è costretta a lasciare la cattedra e la cittadina, quindi a fare ritorno nel suo paese natale, l'Argentina. Atterrata a Buenos Aires si accorge, però, che sia l'aeroporto che la capitale sono stati colpiti da un blackout generale. Senza connessione e in un posto che non riconosce più, tenta di raggiungere il centro abitato, ma è l'incontro con Rostov ad aprire per lei (o almeno crede) uno spiraglio. L'uomo l'accoglierà, infatti, nella casa in cui convive con suo figlio adolescente, Vladimir. Tra riferimenti letterari più e meno evidenti (non così velato quello a Lolita di Nabokov), Leticia Martin tesse le trame di una storia fisica e materiale, un thriller emozionale che intreccia le esperienze di un mondo esterno, portato allo stremo dalla scarsità di cibo, e un mondo interno alle quattro pareti, in cui germogliano sottili ostilità e disturbanti complicità, con il ritratto senza filtri della protagonista e lo spietato conflitto interiore che la abita. )
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