La voce di Francesca. ros e romance, da Pirandello a Dante
Dante è stato il primo scrittore ad ascoltare la voce di Francesca da Polenta. Turbato, ammutolisce, poi cade esanime. Nel corso dei secoli, quella voce verrà contraffatta dalla femminilità che lusinga l'immaginario virile. La sua eco spiazzante è stata avvertita da pochi moderni lettori sensibili. Fra questi, Pirandello. Sotto la cifra drammatica rimette in scena una tragedia antica. Ma non vede oltre le macerie. Occorre tornare all'originale, sotto il cono di luce di un'immagine dialettica, direbbe Benjamin: la millenaria tradizione di pensiero dell'Eros, che benedice la scissione fra spirito e corpo, che narcisisticamente ignora la relazione e la reciprocità, che aborre il piacere e blandisce la morte, che pervicacemente conculca il femminile, palesa allora la sua unilaterale valenza e violenza di genere. Non occorre adibire un approccio antistorico: il discorso di Francesca era incardinato in un tempo che possedeva le chiavi di lettura per comprenderlo. E a futura memoria. La resistenza e la differenza della sua voce, irricevibili dal pensiero ortodosso, hanno viaggiato per le carte e i sogni del romance. Proprio lì ha incontrato il poeta che ha saputo ascoltarla.
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Anno edizione:2023
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