La voce, l'eros, la roccia, la lettera. Scritti sulla letteratura
Artaud, Blanchot, Derrida, Bataille, Stevens, Poe, Lacan, Foucault: sono questi i “nomi propri” che punteggiano il libro di Bruno Moroncini. Nell’attraversare la riflessione di questi autori, ciò che ritorna sempre allo stesso posto è il desiderio di Moroncini di condurre il lettore ai bordi del pensiero, ove “l’impotere di pensare, il non poter pensare non è altro dal pensiero, è piuttosto l’essenziale del pensiero, quel che veramente si pensa quando si pensa: i pensieri che si pensano testimoniano solo che non si è ancora incominciato a pensare”. La vita, l’erotismo, la roccia, la lettera da sempre disseminata e la follia costituiscono tante tracce di questo lavorio dell’impotere di pensare, ma anche tracce che permettono all’autore di praticare quel “principio di degenerazione interna del genere” grazie a cui letteratura, filosofia e psicoanalisi, senza perdere la loro specificità, in quanto tutte e tre “generi di scrittura”, sono portate fuori dalla loro auto-referenzialità, e non potranno più dire: “a ciascuno il suo”. Dunque, non solo “Scritti sulla letteratura”.
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Anno edizione:2025
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