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Un racconto in prima persona in cui Licia - diventata suo malgrado la vedova Pinelli - si rivolge a Giuseppe come se mai avesse smesso di esserle accanto.
Nella notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969 Licia Rognini perde il marito Giuseppe, militante anarchico ritenuto responsabile della Strage di Piazza Fontana, precipitato dal 4° piano della Questura di Milano e ritenuto inizialmente suicida. Alla soglia degli anni Ottanta, dopo che nessun tribunale è stato capace di fornire una verità incontestabile sull'accaduto, Licia decide di ricostruire personalmente l'intera vicenda: in equilibrio sulle emozioni più intime, la sua ricerca restituisce la lucida ricostruzione dei fatti di una delle tante mogli, figlie, sorelle italiane lasciate sole a lottare per ottenere verità e giustizia.
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