Il libro mette in luce la differente visione da parte di prospettive opposte rispetto ad una stessa situazione, che è un pretesto per parlare del Male-Bene, Vita-Morte, Felicità-Tristezza dell'uomo in generale. Lo stile è funzionale alla caratterizzazione delle diverse situazioni e dei diversi personaggi ( il prete e la dottoressa ). Grave errore da parte del lettore sarebbe di considerarlo come un giallo o un thriller, se no se ne rimarrebbe altamente delusi ( probabilmente il marketing dietro questo libro ha ecceduto nella parte di "mistero" e di "delitto" fuorviando le aspettative ) in quanto la parte poliziesca non è trattata volutamente in modo adeguato.
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«Si tratta di un libro dalle forte tinte simboliche, che prende ben presto i triplici contorni di una riflessione sul problema del male, di una metafora della ricerca interiore in un mondo che potrebbe realisticamente essere insensato e di una meditazione in forma di romanzo sull'accettazione: del male, della morte, dell'orrore, ma anche del mondo e del destino in quanto forze fuori dalla portata umana» - Vanni Santoni, la Lettura
Un albero ghiacciato, di un rosso vivo, pulsante, intriso di sangue. Una strage indicibile si è consumata ai piedi di quell'albero: undici vite strappate da undici cause di morte diverse, avvenute contemporaneamente, in un lampo. I quarantadue abitanti di Borgo San Giuda, travolti dall'onda d'urto di quella scoperta, si ritrovano al centro dell'attenzione mediatica. Semplici testimoni del male, diventano i protagonisti dimenticati di questa storia, e tutti insieme scivolano nella follia. Mète, il giovane protagonista degli Sfiorati, dopo vent'anni è diventato don Ermete, e ora che custodisce il suo segreto sotto la tonaca non può abbandonare i suoi parrocchiani. Insieme a Giovanna Gassion, giovane psichiatra in fuga da un amore finito, cercherà in tutti i modi di mettere in salvo quel mondo di poche anime perse e mute, che sembrano lontanissime ma che in realtà siamo noi. Pagina dopo pagina sembrerà di entrare in quelle case modeste dove germina la follia, di incrociare quegli sguardi disperati e soli, e infine di sentirsi lievi e salvi, una volta arresi davanti al mistero.-
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Anno edizione:2020
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Gianni Rosa 04 gennaio 2012
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FLAVIO PACCHIAROTTI 05 dicembre 2011
Parte come un thriller, inizi a fare ragionamenti su come possa essere accaduto tutto quello che viene raccontato e poi... Avrebbe tutte le carte per sembrare una delusione e invece non riesci a scordarlo, ti lascia una piacevole e strana sensazione addosso. Veronesi sempre con uno stile di scrittura straordinario.
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Enrico Caramuscio 20 febbraio 2011
La poca suspance e il finale senza una vera soluzione fanno capire che non si tratta di un giallo vero e proprio. La storia invece sembra più che altro un pretesto per un viaggio nella psiche umana a metà tra il razionale e lo spirituale, senza però che se ne tragga qualcosa di veramente originale o interessante. Peccato per questa carenza di contenuti, perché invece sarebbero da apprezzare lo stile narrativo di Veronesi e l’ idea dell’ alternanza nel racconto tra i due protagonisti. Molto simpatico nell’ ultimo capitolo il fatto che non ci sia punteggiatura per rendere bene l’ idea della discesa mozzafiato di Giovanna sugli sci e del rapido susseguirsi e intrecciarsi dei suoi pensieri.
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