Il libro mette in luce la differente visione da parte di prospettive opposte rispetto ad una stessa situazione, che è un pretesto per parlare del Male-Bene, Vita-Morte, Felicità-Tristezza dell'uomo in generale. Lo stile è funzionale alla caratterizzazione delle diverse situazioni e dei diversi personaggi ( il prete e la dottoressa ). Grave errore da parte del lettore sarebbe di considerarlo come un giallo o un thriller, se no se ne rimarrebbe altamente delusi ( probabilmente il marketing dietro questo libro ha ecceduto nella parte di "mistero" e di "delitto" fuorviando le aspettative ) in quanto la parte poliziesca non è trattata volutamente in modo adeguato.
XY
L'ho detto ai carabinieri, l'ho detto al Procuratore, l'ho detto a tutti quelli che mi hanno chiesto "cosa avete visto?": l'albero, abbiamo visto, l'albero ghiacciato. È stata la prima cosa che abbiamo visto, appena arrivati al bosco - e anche dopo, quando abbiamo visto il resto, è rimasto l'unica cosa intera che abbiamo visto. L'albero. Era lì, al suo posto, all'imboccatura del bosco, cristallizzato come sempre nel suo cappotto di ghiaccio, la cui trasparenza era offuscata dalla neve fresca - ma era rosso. Era rosso, sì, come se Beppe Formento, nell'atto di ghiacciarlo, avesse messo dello sciroppo di amarena nel cannone. In quel bianco fatale era l'unica cosa che mantenesse una forma, e sembrava - non esagero - acceso, pulsante di quell'intima luce aurorale che ancora oggi mi ritrovo a sognare. Sogno quella trasparenza rossa, sì, ancora oggi, e la sogno senza più l'albero, ormai, senza nemmeno più la forma dell'albero: sogno quel colore e nient'altro. Un tramonto imprigionato in un cielo di gelatina, un sipario di quarzo rosso che cala sul mio sonno, un'immensa caramella Charms che si mangia il mondo, ho continuato a sognare quella trasparenza rossa e continuo a farlo, perché è ciò che abbiamo visto, quando siamo arrivati al bosco. Cosa avete visto? Abbiamo visto l'albero ghiacciato intriso di sangue.
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Autore:
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Editore:
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Anno edizione:2010
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In commercio dal:21 ottobre 2010
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Gianni Rosa 04 gennaio 2012
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FLAVIO PACCHIAROTTI 05 dicembre 2011
Parte come un thriller, inizi a fare ragionamenti su come possa essere accaduto tutto quello che viene raccontato e poi... Avrebbe tutte le carte per sembrare una delusione e invece non riesci a scordarlo, ti lascia una piacevole e strana sensazione addosso. Veronesi sempre con uno stile di scrittura straordinario.
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Enrico Caramuscio 20 febbraio 2011
La poca suspance e il finale senza una vera soluzione fanno capire che non si tratta di un giallo vero e proprio. La storia invece sembra più che altro un pretesto per un viaggio nella psiche umana a metà tra il razionale e lo spirituale, senza però che se ne tragga qualcosa di veramente originale o interessante. Peccato per questa carenza di contenuti, perché invece sarebbero da apprezzare lo stile narrativo di Veronesi e l’ idea dell’ alternanza nel racconto tra i due protagonisti. Molto simpatico nell’ ultimo capitolo il fatto che non ci sia punteggiatura per rendere bene l’ idea della discesa mozzafiato di Giovanna sugli sci e del rapido susseguirsi e intrecciarsi dei suoi pensieri.
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