Ablativo assoluto - Roberto Carifi - copertina
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Letteratura: Italia
Ablativo assoluto
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Descrizione


La raccolta di inediti e nuovi componimenti di Roberto Carifi giunge oggi come un dono di raccoglimento a fronte dell’esperienza globale dell’incertezza e della perdita. Carifi traccia ora, in contrappunto magistrale, i paesaggi della fiducia e della mitezza quando “la malattia si arrende” alla “parola esatta”, al dire sublime che si spoglia e che perdona.

Dettagli

8 aprile 2021
120 p., Brossura
9791280008183

Valutazioni e recensioni

  • alida airaghi

    Temi fondamentali della ricerca letteraria di Carifi sono il ricordo dell’infanzia (rivissuta soprattutto attraverso il recupero della figura materna e della città natale), la rivelazione epifanica della bellezza, l’utopia di una verità raggiungibile, il raccoglimento silenzioso intorno ai temi della morte e della mancanza. La madre, abbandonata dal padre quando Roberto aveva tre anni, è il principale referente emotivo entro la sfera degli affetti, nel rimpianto e nella pena: “Scese per me il tuo tramonto / fatto di pietra, mamma dove sei / in fondo ad un pozzo o nel Nirvana, / oggi mi esercito a morire / i corvi attendono me / o qualche altra cosa”. La morte della madre si sovrappone a quella del poeta - prostrato dal male, stanco e impaurito – e all’agonia di tutte le creature innocenti che animano terra, cielo, acque: “Nel mio povero letto / patisco le grotte, avvisaglie / del mio trapassare / cratere occhi cavati / presto si ammaleranno, / sarò tramutato in sasso”. Sollievo alla sofferenza è offerto dall’esercizio filosofico per raggiungere l’illuminazione interiore, appreso attraverso la pratica del buddhismo. Senza essere dei veri e propri haiku, molte poesie di Carifi riprendono temi e immagini dell’antica poesia sapienziale dell’Oriente. Gli argomenti toccati dal poeta pistoiese sono l’abbandono alla dolcezza delle visioni naturali, l’esigenza etica di spogliazione dai beni materiali, l’esperienza del vuoto, l’imitazione della figura esemplare del monaco viandante, ricco solo della propria saggezza. Formalmente i versi esprimono il gusto ribadito per la levità, il minimalismo espressivo, l’indifferenza a qualsiasi sperimentalismo linguistico, abbandonandosi invece al conforto carezzevole della ripetizione e alla giustapposizione di immagini per analogia. La parola, allora, assume la gentile vibrazione della preghiera, della litania monastica, dell’armonia celeste di pianeti e stelle.

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Foto di Roberto Carifi

Roberto Carifi

1948, Pistoia

Tra le sue molte pubblicazioni poetiche: Infanzia (1984) L’obbedienza (1986), Occidente (1990), Il figlio (1994), Amore d’autunno (1998), Europa (1999), Amore e destino (2000), Il gelo e la luce (Le Lettere 2003), La pietà e la memoria (ETS 2003), Nel ferro dei balocchi (Crocetti 2008), Tibet (Le Lettere 2011), Figure dell’abbandono (Raffaelli 2016) e Amorosa sempre e altre poesie (La Nave di Teseo 2018). Ha tradotto autori come Rainer Maria Rilke e Georg Trakl e per anni ha tenuto su “Poesia” una rubrica aperta ai nuovi poeti.

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