Aetates ovidianae. Lettori di Ovidio dall'antichità al Rinascimento
Ovidio costituisce un caso emblematico della fecondità ermeneutica della storia letteraria intesa come storia della ricezione. Di tale assunto metodologico si può dire che una verifica è fornita dai saggi contenuti in questo volume. Essi individuano e sottopongono ad indagine, in un arco di tempo compreso tra l'età di Augusto e l'inizio del XVIII secolo, una serie di attestazioni esemplari del perpetuarsi, seppure in forme diverse col variare delle epoche e delle opzioni culturali, della vitalità di Ovidio, di un poeta che, forse come nessun altro nell'antichità classica, ha sperimentato il bisogno di mettere in comune con i suoi lettori i frutti della sua conoscenza dell'umano, come per un'esigenza di fraternità.
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