Il romanzo racconta la storia di Giustino che nel 1927 giunge come medico condotto nell entroterra siciliano. Entra così in contatto con una realtà contadina, arretrata e superstiziosa, conoscendo gli abitanti del paese, i semplici braccianti, i fascisti, le donne con i loro caratteri determinati e generosi. In questo mondo isolato lo raggiungerà Gilda, la moglie, che con il sopraggiungere della guerra e la mancanza di uomini, aiuterà la comunità ad imparare a sopravvivere. Personaggi ben caratterizzati, uno stile scorrevole con dialoghi ben organizzati, in un sapiente alternarsi tra italiano e dialetto. Una delle opere migliori dell'autrice "Così sono i picciriddi, come le foglie delle piantine, sembra che non hanno biddiza, ma poi vengono fuori i ciuri a rallegrarci con i colori. Perciò gli facciamo il bagno e quelli sì allordano di nuovo. Prepariamo da mangiare e dopo tanticchia hanno fame arrè"
