Altre concupiscenze - Giorgio Manganelli - copertina
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Letteratura: Italia
Altre concupiscenze
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Descrizione


«Lo scrittore è insieme futile e fatale; non prende nulla dal mondo, giacché, senza lo scrittore, il mondo è un caos di oggetti senza nome.»

«Concepisce la lettura come una performance sessuale, per cui non si sottrae ai piaceri del libertinaggio. Spiluccare (non: divorare) queste “Altre concupiscenze” procura un innegabile piacere gaudente e fazioso. Come quando liquida Cassola o riflette su Dickens.» – Alessandro Piperno, La Lettura - Il Corriere della Sera

Concupiscenza libraria ce lo ha confermato: la recensione, «minimo mostriciattolo», può trasformarsi in una magnifica narrazione che ha come personaggi «le parole di un libro», in letteratura sulla letteratura o, se vogliamo, in uno specifico genere letterario, magari ambiguo, arbitrario, «impuro», persino irresponsabile, ma capace di svelare quell’«immagine segreta», quello «strato sotterraneo» in cui risiede la grandezza di un libro. Occorre, certo, che il recensore sia un «animale passionale» e soprattutto uno scrittore, giacché «recensire è scrivere». Inveterato bibliomane, Manganelli ha frequentato i più diversi autori: ma a quali in particolare riservava la sua devozione? Quali considerava «complici di libertà»? E ancora: quale idea della letteratura tale costellazione proietta? Lo scopriremo grazie a questa raccolta, che completa Concupiscenza libraria: «... è una prima approssimazione di ciò che cerco: un luogo insieme notturno e labirintico» leggiamo a proposito di Borges. Un luogo unico, dunque, irripetibile, inimitabile: un «incantesimo che agisce in guise occulte tanto che il così detto scrittore non ne sa, non ne saprà mai nulla». Esattamente ciò che troviamo in Dickens, Yeats, Savinio, Nabokov, Borges, Landolfi, Calvino, Calasso. Qualcosa di oscuro, elusivo, enigmatico, lontano anni luce dal «languore affettuoso», dal compiacimento di certi autori pensosi, virtuosi e saggi: «Ora, non è facile tollerare un saggio, non è facile lottare con un uomo comprensivo e antico:» ammette riferendosi a Carlo Levi «ma almeno in letteratura, si può».

Dettagli

227 p., Brossura
9788845936494

Conosci l'autore

Foto di Giorgio Manganelli

Giorgio Manganelli

1922, Milano

Giorgio Manganelli è stato uno scrittore e saggista italiano. Fece parte del Gruppo 63. La sua vita inizia il 15 novembre 1922, in via Ruggero Boscovich numero 4 a Milano che, se cercate su Google Maps, non c’è. Ed è così che la vita di chi ha amato, e studiato, le cose che non esistono inizia proprio in una casa che non esiste.Vissuto ai suoi tempi per lo più come un outsider, un trickster se non proprio un «teppista», oggi è considerato un classico della nostra letteratura. Collaborò al "Corriere della sera" e ad altri quotidiani, raccogliendo poi gli articoli pubblicati nel volume "Improvvisi per macchina da scrivere" (1989). Autore di saggi come "La letteratura come menzogna" (1967), "Angosce di stile" (1981), "Laboriose...

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