Film particolare, con quasi tutti i personaggi che viaggiano secondo linee di fuga personali, in pratica si può considerare un'opera monumentale sulla fuga e sulla mancata accettazione della vita con le sue meschinità, le sue banalità, i suoi dilemmi, le sue pulsioni. Sono personaggi che fanno fatica a specchiarsi e ad accettare quello che vedono, a parte probabilmente il protagonista (uno straordinario Spacey) e il figlio del vicino di casa, che in qualche modo lo accompagna sul cammino di accettazione della propria identità. Alta carica di erotismo lolitiano di una Mena Suvari all'esordio, poi mai più così bella e magica.
Ritratto di una famiglia americana per bene lacerata dalla noia di un vivere conformista e che risulti socialmente accettabile. Una noia che fa scatenare la reazione del marito pubblicitario fallito, dell'ambiziosa e isterica moglie, mentre la figlia adolescente confessa i propri segreti davanti alla telecamera del suo primo ragazzo.
Venditore:
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Regia:
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Interpreti:
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Paese:Stati Uniti
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Anno:1999
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Produzione:Universal Pictures, 2012
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Distribuzione:Universal Pictures
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Durata:122 min
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Lingua audio:Italiano (Dolby Digital 5.1);Inglese (DTS 5.1 HD);Tedesco (Dolby Digital 5.1);Spagnolo (Dolby Digital 5.1);Giapponese (Dolby Digital 5.1);Francese (Dolby Digital 5.1)
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Lingua sottotitoli:Danese; Finlandese; Francese; Giapponese; Inglese; Italiano; Norvegese; Olandese; Spagnolo; Svedese; Tedesco
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Formato Schermo:Wide Screen
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Il furbo Mendes propone una lunga serie di problemi in cui buona parte della middle-class può grossomodo identificarsi. Se da un lato la regia tende a perdersi in facili virtuosismi di stile (Angela nuda ricoperta di petali rosa, il filmino del sacchetto di plastica mosso dal vento, le sequenze immaginarie al ralenti tra Lester e Angela), dall'altro lato Mendes rivela una sorprendente capacità di racconto e una notevole abilità nel cogliere lo spirito dei tempi (la voglia di fuga dalla routine borghese, il ruolo del lavoro -massacrante per lei, troppo poco stimolante per lui-, matrimoni in crisi, conflitti generazionali, ragazzine trasgressive solo a parole, angoscia esistenziale....) senza mai condannare o bacchettare i suoi personaggi. Inoltre assistiamo non solo a un'ottima direzione di attori (qui Spacey non è bravo, è formidabile!) ma anche a una riflessione tutt'altro che banale sul ruolo pirandelliano maschera-volto: chi, come Lester, decide di strapparsi la maschera impostagli dalla società diventa libero di conoscere se stesso, ma il prezzo da pagare è altissimo. L'attenzione si mantiene viva per tutta la durata della pellicola e bisogna essere delle pietre per non appassionarsi un minimo. 5 oscar (meritati). Da non perdere.
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