La morte e le parole di solito non vanno d’accordo. In realtà la morte non va d’accordo con niente. Ma le parole sono l’unico mezzo che possediamo per allontanarci dal dolore e dargli un senso. Anche se quasi sempre le nostre frasi finiscono nella retorica; anche perché nessuno dall’altra parte ci può rispondere. E mentre appunto di là, ammesso che si possa chiamare così, c’è un mistero che si svela, o che entra in un altro mistero ancora, qui tutto ciò che sappiamo dire è – condoglianze –, oppure – ha smesso di soffrire –, o – si è addormentato –, come se la sapessimo lunga su ciò che succede dopo. Forse solo la poesia può raccontare qualcosa intorno alla morte. E questo perché utilizza un linguaggio non usuale, che scava, tentare di colmare il vuoto che le parole lasciano davanti alla morte. Dunque, forse solo la poesia può raccontare di un ragazzo che muore e dei genitori che gli sopravvivono. Ecco perché forse solo la poesia riesce a dire della morte parole che affondano il colpo, che non risolvono nulla ma che non ci illudono. Portano coraggio. Guardano la morte in faccia e le sputano contro un esametro.
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Anno edizione:2024
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