Terribile e prezioso. Ogni parola è un macigno. Si dovrebbe leggere a scuola, nelle biblioteche, nei teatri. Lunga vita all'editore che ha deciso di pubblicarlo in italiano. Finalmente.
Un anno a Treblinka. Con la deposizione al processo Eichmann
"Proprio io, che ho visto il tragico destino di tre generazioni, proprio io devo continuare a vivere a beneficio del futuro. È necessario raccontare al mondo l'infamia di quei barbari, così che i secoli e le generazioni a venire possano esecrarli. E sarò io a far sì che ciò accada". Nato in Polonia, di professione falegname, Yankel-Yakiv Wiernik fu deportato nel 1942 nel campo di Treblinka, dove riuscì a sopravvivere grazie alla sua abilità di operaio specializzato. Fu impiegato nella costruzione di diverse strutture, comprese le nuove camere a gas, e fu tra gli ideatori della rivolta che si verificò a Treblinka da parte degli internati. Questo racconto è la testimonianza di uno dei pochi sopravvissuti al campo di Treblinka scritto perché l'uomo sappia e non dimentichi mai. Il testo è qui integrato dalla deposizione che il 6 giugno 1961 Wiernik rese nell'udienza n. 66 al processo contro Adolf Eichmann.
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Anno edizione:2013
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Silvia Zamagni 02 febbraio 2013
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