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«Te lo si conta noi, com'è che andò. Noi che s'era in Piazza Rivoluzione.»
«Come nel loro fortunato primo romanzo Q, i Wu Ming sono bravi a scorgere nello specchio del passato gli incubi e le speranze del presente, e brillano per le invenzioni linguistiche. Viva la Rivoluzione e chi la racconta con gusto ed energia!» – Frederika Randall, Internazionale
1794. Parigi ha solo notti senza luna. Marat, Robespierre e Saint-Just sono morti, ma qualcuno giura di averli visti all'ospedale di Bicêtre. Un uomo in maschera si aggira sui tetti: è l'Ammazzaincredibili, eroe dei quartieri popolari, difensore della plebe rivoluzionaria. Dicono che sia un italiano. Orde di uomini bizzarri riempiono le strade, scritte enigmatiche compaiono sui muri e una forza invisibile condiziona i destini. Qualcuno la chiama «fluido», qualcun altro Volontà. Ma è meglio cominciare dall'inizio. Anzi: dal giorno in cui Luigi Capeto incontrò Madama Ghigliottina.
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